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Attualità sabato 29 novembre 2014 ore 14:02

Accorpamento enti, interrogazione di Bertoli

pd
Elisa Bertoli, foto @La Nazione

Elisa Bertoli, Pd: "accorpamenti e delocalizzazioni di uffici ed enti: confronto unico con Regione e Ministeri”



AREZZO — E’ necessario aprire un confronto con la Regione Toscana (e con essa anche con i Ministeri interessati) in merito ai processi di accorpamento, trasformazione, delocalizzazione di enti, uffici, aziende pubbliche o, comunque, di rilevanza pubblica. Stiamo assistendo ad un reale disallineamento tra principi assolutamente condivisibili (razionalizzazione, risparmio, efficienza, valorizzazione delle competenze professionali) e concrete azioni di attuazione.

E’ quindi necessario mettere un punto fermo, sospendere i processi in corso e aprire un confronto che sia completamente svincolato da logiche campanilistiche ma che abbia al centro tre priorità che il gruppo Pd indica in ordine d’importanza.

1. Gli interessi dei cittadini e delle imprese. I processi di razionalizzazione hanno una tappa fondamentale e cioè il risparmio nei conti pubblici. Ma questa non può essere scambiata per il punto d’arrivo né, tantomeno, può essere elemento in contraddizione con l’obiettivo primario e cioè l’interesse dei cittadini e delle imprese. In questo contesto assumono particolare rilievo le sorti delle Asl e delle Camere di Commercio.

2. L’incremento dell’efficienza e della qualità dei servizi erogati. Respingiamo l’idea di un formale e burocratico lavoro di ingegneria istituzionale. In coerenza con la priorità suddetta, ogni trasformazione di azienda o ente deve essere preceduta da un confronto sulla nuova attribuzione di competenze e deleghe. Prima si distribuiscono le competenze, poi si cancellano gli uffici. Non l’inverso. In questo contesto, assume particolare rilievo il futuro delle funzioni e dei dipendenti dell’Amministrazione provinciale.

3. Una volta affrontati i punti 1 e 2, sarà possibile affrontare il tema della localizzazione delle nuove sedi frutto degli accentramenti. In questo contesto vanno azzerate rendite di posizione politica e istituzionale che si sono accumulate in questi decenni in Toscana. Non solo ogni capoluogo di provincia, con l’ovvia eccezione di Firenze, parte alla pari con gli altri ma alla Regione Toscana chiediamo un’azione di riequilibrio territoriale che, fatte salve le riconosciute eccellenze, determini una situazione di pari dignità tra i capoluoghi. In questo contesto proponiamo una riflessione sulle Soprintendenze.

I processi di accorpamento e razionalizzazione hanno un valore che non sta coinvolgendo solo il sistema istituzionale ma anche quello associativo. Quindi categorie economiche e sindacati. E’ una linea di tendenza che può essere gestita o subita. Certamente non può essere ignorata e non possiamo continuare a protestare mentre altri decidono. Il gruppo consiliare Pd ritiene che il Sistema Arezzo e quindi non solo il Comune ma anche il sistema economico e associativo possano operare insieme per affermare un ruolo attivo di Arezzo nel confronto con la Regione Toscana e i Ministeri interessati".


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