D'Ettore attacca il Governo sulle intercettazioni

Il parlamentare aretino, in un intervento in Aula a Montecitorio, invoca il diritto alla riservatezza, privacy ed intimità della vita privata

AREZZO — Maurizio D'Ettore non le manda a dire in merito al tema, tanto caldo quanto scottante, come quello delle intercettazioni. Così il parlamentare aretino di Forza Italia, durante l'esame del decreto legge in Aula a Montecitorio, prende la parola ed attacca Governo e maggioranza ricordando i principi cardine della Costituzione in tema di riservatezza, privacy, intimità della vita privata.

"Con queste norme che voi avete proposto - incalza D'Ettore - incidete in maniera decisa anche sull'aspetto più recondito della vita esistenziale. Le modalità non definite di utilizzo del captatore informatico, la vastità della possibilità di utilizzo, rendono questo strumento sicuramente in grado di aggredire valori e principi che attengono ai diritti della persona. Qui nessuno vuole impedire che si svolgano indagini, che si approfondiscano i temi di un'inchiesta giudiziaria, che si prevengano e si reprimano i reati. Bisogna però andare di pari passo con quella che è una giurisprudenza costituzionale, un portato di una cultura giuridica italiana ed europea”.

“È la legge - ha aggiunto il parlamentare aretino rivolgendosi alla maggioranza - che è sottoposta al principio costituzionale del valore della persona. Voi non sapete qual è la cultura giuridica italiana! Voi non siete in grado di agire su quella cultura! Voi non potete, con queste norme, arrogarvi il diritto di superare un portato costituzionale, un approfondimento dottrinale e giurisprudenziale! Voi siete dei fabbri, che non possono toccare queste materie! Non sapete toccarle!

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