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Attualità mercoledì 25 gennaio 2017 ore 22:00

Il legame tra sport e Shoah

Arpad Weisz

In occasione della Giornata della Memoria, è organizzato un incontro per le scuole nella sala del consiglio comunale



AREZZO — Venerdì 27 gennaio, per celebrare la Giornata della Memoria, si terrà un incontro nella sala del consiglio comunale, a partire dalle 10,30 promosso dalla presidenza del consiglio comunale, dal Panathlon Arezzo e dal Coni

Vi parteciperanno gli studenti del Liceo Scientifico Francesco Redi. Verrà ricordato Arpad Weisz, allenatore di calcio morto il 31 gennaio 1944 ad Auschwitz.

Figura tra le più importanti della storia del calcio italiano negli anni ’20 e ’30, Weisz dopo aver giocato con le maglie di Alessandria e Inter si era specializzato nel ruolo di allenatore. In questa veste, vinse tre scudetti, uno con l’Inter, che all’epoca si chiamava Ambrosiana, e due con il Bologna. Sulla panchina dei neroazzurri ebbe il grande merito di lanciare Giuseppe Meazza.

Figlio di ebrei ungheresi, Weisz in seguito alle leggi razziali del 1938 dovette lasciare l’Italia e dopo il trasferimento in Olanda riprese la carriera di allenatore. A seguito dell’occupazione tedesca del Paese le SS lo arrestarono assieme alla famiglia il 7 agosto 1942. Arpad venne deportato ad Aushwitz dove trovò la morte.

Dopo molti anni di silenzio, solo nel 2007 la sua figura è stata ricordata in un libro, dal giornalista Matteo Marani, e nel 2009 il Comune di Bologna ha apposto una targa con il suo nome allo stadio Dall’Ara. A Milano, nel 2012 un’altra targa è stata scoperta allo stadio Meazza, in ricordo di Weisz e dello scudetto neroazzurro.

Durante l’incontro verrà proiettato un documentario del giornalista e telecronista Federico Buffa per sensibilizzare gli studenti al ricordo delle vittime dell’Olocausto, incentrato proprio sulla vicenda di Arpad Weisz. Inoltre, interverrà Franco Castellani, figlio di Carlo Castellani, quest’ultimo giocatore dell’Empoli degli anni ’20 e ’30, morto anche lui in un lager nazista, che porterà la testimonianza sulla vita del padre e su quel drammatico periodo storico. Infatti, sono stati molti gli atleti, anche di alto livello, uccisi dai nazisti nei campi di sterminio.

Il presidente Alessio Mattesini: “quest’anno abbiamo voluto parlare della Giornata della Memoria attraverso gli sportivi che hanno vissuto l’Olocausto. Una giornata per non dimenticare chi in quegli anni ha fatto sport ed è entrato nella nostra storia. E trasmettere ai ragazzi valori quali la libertà, per la quale negli anni abbiamo dovuto combattere e che ancora oggi viene troppo spesso trascurata”.

Il presidente del Panathlon aretino Piero Ferruzzi: “lo sport serve a non dimenticare. La memoria e lo sport sono molto vicini e il mondo sportivo può essere determinante nel diffondere tra i giovani la cultura della memoria che rappresenta un elemento essenziale per creare un futuro migliore”.

La professoressa Stefania Galletti del liceo: “la nostra scuola è sempre sensibile a iniziative come queste che trasmettono agli studenti una cultura sportiva a trecentosessanta gradi. Lo sport non è solamente un aspetto ludico ma un veicolo di valori importanti”.

Giorgio Cerbai, delegato provinciale del Coni: “quello attuale è un momento particolare che necessita di rivisitare tutti gli avvenimenti storici che hanno segnato il mondo contemporaneo. Lo sport concorre a rendere viva la memoria con propri atleti e personaggi che hanno vissuto il periodo nazista”.


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