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Attualità martedì 24 novembre 2020 ore 10:30

"Il Sociale rimanga sotto il controllo del Comune"

Anche le Acli esprimono contrarietà al progetto dell'amministrazione di istituire due nuove fondazioni



AREZZO —

E' un "No" netto e deciso al modello delle fondazioni. Le Acli di Arezzo esprimono contrarietà al progetto della nascita di due nuove fondazioni destinate a coesione sociale e istruzione che, aggiungendosi a quelle già esistenti in cultura e turismo, avrebbero l’effetto di esternalizzare due ulteriori funzioni di competenza diretta dell’amministrazione. 

Trattandosi infatti di ambiti strategici nelle politiche comunali, l’associazione ritiene una forzatura prevedere la delega ad un ulteriore soggetto perché la gestione, gli orientamenti e il coordinamento delle attività dovrebbero restare di diretta competenza dei rappresentanti delle istituzioni scelti dagli elettori.

"L’esternalizzazione - spiega Luigi Scatizzi, presidente delle Acli provinciali - è possibile in settori produttivi e senza impatto sociale, dunque occorre innanzitutto che venga chiarito il disegno strategico complessivo che motiva la nascita di due nuove fondazioni: prima di andare avanti con questi progetti, invitiamo la giunta a confrontarsi con le realtà attive in istruzione e sociale per conoscere il loro parere. La creazione delle fondazioni, inoltre, fa perdere di vista la visione d’insieme politico-amministrativa aumentando i rischi di inefficienze, sovrapposizioni e sprechi, oltre a causare una perdita di importanti funzioni di cui il controllo e l’esercizio devono rimanere esclusivamente pubblici".

In ambito sociale, le Acli di Arezzo richiedono risposte rapide sulle strategie per la gestione dei nuovi bisogni e delle situazioni di crisi causate dall’emergenza sanitaria. Il recente “Rapporto sulle Povertà” della Caritas, in questo senso, rappresenta un fondamentale punto di partenza per comprendere le priorità da assumere, con il coinvolgimento del terzo settore che potrebbe risultare importante per individuare gli interventi da prevedere in sostegno a persone e famiglie. 

La necessità è comunque che la gestione del sociale rimanga di controllo diretto dell’assessorato competente e, per questo motivo, l’associazione chiede la convocazione di una tavola rotonda tra le tante realtà presenti in città, senza delegare il compito a fondazioni e a privati. Questo passaggio, tra l’altro, potrebbe rappresentare il primo step per l’attivazione di un Forum del Terzo Settore che, già presente in numerose città e già normato dalla Regione, favorirebbe la coprogettazione e la collaborazione fattiva in ambito sociale.


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