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Attualità giovedì 19 marzo 2020 ore 16:33

Lotta al Coronavirus, servizi di primo intervento

Luciano Francesconi evidenzia le attività messe in campo dal personale di prima emergenza e 118 per contrastare l'epidemia



AREZZO — Luciano Francesconi, direttore dell’area funzionale OBI HD, relativa ai percorsi di Pronto soccorso e di osservazione breve intensiva, fa chiarezza su ciò che la sua divisone mette in campo per affrontare, in modo rapido ed efficace, l'emergenza sanitaria in atto.

I servizi prestati dal 118 restano invariati con l'aggiunta di una serie di attività pensate per rispondere alla situazione attuale e alle quali ogni cittadino deve attenersi.

Se il 118 risponde a richieste informative relative all’epidemia in corso, è anche vero che offre una vera e propria assistenza in caso di necessità di intervento clinico. Nel caso in cui un soggetto presenti sintomi o abbia avuto contatti con un caso positivo, sarà il 118 a indirizzarlo verso il percorso clinico specifico da seguire. 

"Chiedo a tutti di rivolgersi al 118 solo in casi realmente indispensabili" - sottolinea Francesconi che ricorda come in questi giorni i centralini siano totalmente bollenti. 

A tal riguardo importante ricordare il ruolo fondamentale dei medici di famiglia, che sono perfettamente in grado di assistere i propri pazienti consigliando loro il miglior percorso clinico e/o assistenziale in base alle necessità di ciascuno.

"Per quanto concerne le novità attivate per far fronte all’epidemia - prosegue Francesconi - vorrei sottolineare che ogni pronto soccorso è stato dotato di letti OBI (= Osservazione Breve Intensiva ) Covid, messi a disposizione per tutti i sospetti positivi. Sarà questa l’area di primo intervento clinico ai cittadini che, poi, verranno reindirizzati nel reparto (qualora si renda necessaria l’ospedalizzazione) adeguato, oppure semplicemente monitorati durante l’isolamento domestico".

Poiché non tutti gli ospedali della ASL sud-est sono attrezzati per gestire pazienti Covid, per mancanza di un reparto di terapia intensiva per esempio, i casi positivi che necessitino di ricovero, verranno dirottati verso le strutture in grado di offrire l’adeguata assistenza sanitaria, nello specifico Arezzo e Grosseto.

Per tutte le situazioni estranee al Coronavirus e per tutte le patologie tempo dipendenti, dove la risposta clinica deve essere immediata, sono stati attivati percorsi ad hoc che evitano perdite di tempo e permettono agli altri pazienti regolare accesso a strutture sanitarie e terapie cliniche.

"Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile - conclude il medico - ma, insieme, con disciplina, sacrificio e soprattutto fiducia nel personale sanitario e nelle disposizioni dettate dal governo, ce la faremo e torneremo più forti che mai".


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