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Attualità lunedì 27 giugno 2016 ore 16:41

Ogni aretino spenderà 120 euro per i saldi

Le previsioni di Confcommercio puntano a ripetere l'andamento dell'estate 2015. Mantovani: "La propensione all'acquisto è ancora bassa"



AREZZO — Sono circa 700 i negozi della moda in provincia di Arezzo interessati ai saldi di fine stagione, che si apriranno ufficialmente sabato 2 luglio per concludersi dopo 60 giorni, il prossimo martedì 30 agosto.

“Per fortuna l’arrivo del caldo in questi ultimi giorni ha riportato un po’ di buonumore nei negozi, grazie ad una piccola ripresa delle vendite”, dice il presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio Paolo Mantovani, “arriviamo all’appuntamento con i saldi dopo una primavera da dimenticare e non ci aspettiamo risultati eclatanti perché la propensione all’acquisto delle famiglie è ancora piuttosto moderata. Sarà già un successo mantenere lo scontrino medio intorno alle 120 euro a persona, come nell’estate 2015”.

Non sarà facile, quindi, recuperare quanto perduto nella stagione normale. “Ma guardiamo avanti con fiducia, credendo nei nostri prodotti. Le collezioni primavera-estate hanno cercato di proporre stili e tendenze per tutti i gusti, in modo da intercettare l’interesse del pubblico”.

Tra le novità del momento, il presidente della Federmoda-Confcommercio aretina indica il “no gender”: “prima c’era il mix & match di capi estivi e invernali, vintage e nuovi per comporre un guardaroba valido tutto l’anno, adesso invece una delle tendenze in assoluto più apprezzate è quella che sfuma un po’ i confini tra look femminile e maschile. È una sorta di gioco per cui la donna e l’uomo pescano un capo o un oggetto l’uno dal guardaroba dell’altro: la maglia oversize o la sahariana maschile per una donna, una pochette o qualcosa di molto colorato per l’uomo”.

Tra i capi più gettonati per l’acquisto in saldo, secondo la Confcommercio ci saranno accessori e abiti dalle linee morbide per le donne, per l’uomo la giacca e la camicia, destinata a soppiantare tshirt e polo nelle preferenze di molti. “Per le calzature”, anticipa Mantovani, “la tendenza è quella di puntare su scarpe non necessariamente sportive, ma indossabili in occasioni trasversali, dalla cena fuori con gli amici all’ufficio”. Una trasversalità che, del resto, oltre a favorire una maggiore praticità nella gestione del guardaroba, aiuta anche a risparmiare massimizzando l’investimento.

Confcommercio ricorda come sempre agli operatori associati le principali regole da rispettare per effettuare in maniera corretta le vendite di fine stagione:

1. Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti di carattere stagionale o di moda suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. I capi in saldo non devono necessariamente appartenere alla stagione in corso.

2. Le merci devono essere poste in vendita con l’indicazione del prezzo corrente, dello sconto espresso in percentuale e del nuovo prezzo ribassato o scontato. È vietato ogni riferimento a procedure fallimentari e similari.

3. È possibile porre in vendita solo merci già presenti nell’esercizio e nei locali di pertinenza. Il divieto di introduzione di ulteriori merci riguarda sia quelle acquistate che quelle concesse in conto deposito.

4. Le merci in offerta devono essere separate da quelle poste eventualmente in vendita alle condizioni ordinarie.

5. La possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. In questo caso scatta infatti l'obbligo del cambio o, nel caso la sostituzione risulti impossibile, la restituzione della somma pagata.

6. È rimessa alla discrezionalità del negoziante la possibilità di far provare i capi.

7. Per quanto riguarda i pagamenti, le carte di credito devono sempre essere accettate qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.


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