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Attualità venerdì 06 novembre 2020 ore 14:32

Ospedali da campo, Ghinelli non molla e rilancia

Rispetto al parere contrario di Regione e Asl il sindaco insiste: "sono la soluzione più sicura e lungimirante, siamo in emergenza e nulla va bene"



AREZZO — Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, non cede di un millimetro rispetto alla sua posizione e ribadisce che "gli ospedali da campo sono la soluzione più sicura e lungimirante". E' stato lui infatti a proporre alla Asl e anche agli altri primi cittadini della provincia di allestire, con il supporto della Protezione Civile, queste strutture mobili e di usare edifici sanitari dismessi per i malati Covid, lasciando i presidi territoriali più liberi di occuparsi degli altri pazienti e delle altre patologie. A fargli subito sponda, sostenendo la sua proposta, il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli.

Ma Ghinelli reagisce anche, senza peli sulla lingua, alla presa di posizione della Regione e dell'Azienda Sanitaria che pare non siano sulla sua stessa lunghezza d'onda.

“Se il ‘diniego’ alla nostra proposta di allestire presidi sanitari ‘speciali’ dedicati al Covid deriva dal fatto - come pare sostenere l’assessore alla sanità della Toscana Bezzini - che mancano medici e strumentazione, mi permetto di dire che con queste parole l’assessore segna il de profundis della politica regionale toscana in materia sanitaria. Non è accettabile che a 9 mesi dall’inizio di una emergenza sanitaria mondiale che purtroppo non accenna a passare, la soluzione sia ‘smontare’ gli ospedali, stressare il sistema, martirizzare medici e il personale sanitario già sotto pressione oltre il livello di guardia. - ribadisce Ghinelli. - Mi sorprende e preoccupa che si continui ancora a cercare soluzioni ordinarie in una situazione straordinaria. 

I posti letto in più a cui fa riferimento il direttore generale D’Urso - per altro non sappiamo se sufficienti davvero - sono posti ‘sottratti’ a reparti del San Donato e ora ad altri ospedali. Questa poteva essere una soluzione immediatamente successiva all’emergenza, ma non strutturale. Il Covid non può essere l’unico ‘tema’ sanitario e non si ferma una ‘piena’ di questa portata con poco più delle nude mani, come mi pare si pretenda di fare”.

Il sindaco non usa, quindi, mezzi termini  per confermare e ribadire con forza la sua proposta di allestire ospedali da campo per gestire l’emergenza pandemica. 

E infatti continua: “l’amministrazione comunale proprio oggi incontrerà la protezione civile, i servizi sociali e la Croce Rossa per proseguire nei percorsi di concreta collaborazione a tutela della città; ciò che preoccupa invece è questa altalena del sistema sanitario regionale che oscilla tra il ‘siamo in emergenza’ e il ‘tutto va bene’. Non è così: siamo in emergenza e non tutto va bene. Noi diamo tutta la collaborazione e la disponibilità e siamo assolutamente consapevoli del momento delicato che stiamo attraversando, però è arrivato il tempo di capire che progetto e che programma ha in testa il presidente Giani, specialmente alla luce delle parole dell’assessore Bezzini che dobbiamo comprendere se improvvide o allarmanti”.


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