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Attualità venerdì 11 dicembre 2015 ore 17:04

“Tassa di soggiorno sì, ma proventi reinvestiti”

È questa la condizione che il presidente degli albergatori della Confcommercio Fabbrini ha messo al Comune dopo l’incontro con l’assessore Comaducci



AREZZO — Secondo gli operatori di Confcommercio la tassa di soggiorno è un sacrificio in più che si chiede a chi viene a visitare la nostra terra e che deve quindi essere ripagato e in merito a ciò gli albergatori chiedono che gli investimenti sul turismo siano condivisi e pianificati sulla base di un progetto pluriennale e coordinato.

“L’assessore ci ha spiegato chiaramente che c’è bisogno di trovare altre risorse per migliorare l’accoglienza e sviluppare il potenziale turistico della nostra città – dice Fabbrini - la tassa di soggiorno al momento pare l’unica soluzione percorribile. L’unica condizione che abbiamo chiesto, e ottenuto, è che quanto arriverà nelle case comunali grazie alla tassa sia utilizzato solo e soltanto per scopi turistici e non per compensare le carenze di bilancio in altre voci. In troppe città i proventi della tassa sono stati utilizzati per rifare strade o finanziare scuole e asili. Certo, tutte cause onorevolissime, ma non può essere una sola categoria economica a farsi carico di spese che interessano l’intera collettività. Confidiamo ora che il Consiglio Comunale approvi il testo del Regolamento così come deliberato dalla Giunta”.

“Il turismo è materia complessa e trasversale, dove molti elementi concorrono a comporre il prodotto finale – prosegue Fabbrini - Non basta avere risorse artistiche o ambientali da far ammirare, ma occorre anche offrire sicurezza, pulizia delle strade, efficienza dei trasporti pubblici, della rete internet e di altri servizi. E, soprattutto, avere un’idea strategica di dove vogliamo andare: il turismo ha bisogno di un piano industriale esattamente come gli altri settori economici”.

Infine conclude e ribadisce dicendo che se la tassa di soggiorno fosse usata per dare un futuro solido al turismo potrebbe avere un senso: “Se dovesse invece rimanere un’azione depredatoria nei confronti dei turisti, non servirà ad altro che a penalizzarci tutti”.


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