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Politica giovedì 24 settembre 2020 ore 16:15

Donati pianta paletti su lavoro e sanità

Sono le priorità che il leader di Scelgo Arezzo porterà al confronto con Ghinelli e Ralli in vista del ballottaggio. "No ad accordicchi"



AREZZO — Porta in dote un “tesoretto” di cinquemila voti. Sa di essere l’artefice del ballottaggio tra Alessandro Ghinelli e Luciano Ralli e sa di essere ago della bilancia nella “giostra” dei prossimi quindici giorni, decisivi per il sindaco che verrà. Da questa tornata elettorale Marco Donati, esce con numeri e consensi significativi. La sua visione di città ha fatto breccia tra le proposte del sindaco uscente e quelle del candidato del centrosinistra. E gli aretini, a giudicare dall'esito delle urne, lo hanno percepito. 

La cifra politica di un’affermazione non solo personale ma dell’intero progetto politico messo in campo sta sui temi, cioè problemi e soluzioni concrete, chiare, fattibili. Ed è proprio sui temi che si gioca la partita a due tra Ghinelli e Ralli che diventa a tre in questa fase, perché Donati gioca un ruolo centralissimo. Da questo punto di vista, il suo ragionamento è di per sé già un “manifesto” per i due contendenti: si sta sulle questioni reali e se ci sarà l’intesa, scatterà sul cosa e sul come rilanciare la città ridestandola dalla “rassegnazione, la mancanza di fiducia in se stessa” che ha vissuto in questi anni. 

Serve una “scossa” e il progetto di Donati ha l’ambizione di poterlo fare. In altre parole, il confronto con Ghinelli e Ralli passa necessariamente dai punti programmatici per Arezzo, e i paletti che Donati pianta subito nel campo del confronto si chiamano Lavoro e Sanità.

Trovare lavoro in questa città è la priorità. C’è un problema e lo dico con forza, nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro; c’è qualcosa nel sistema del rapporto con i giovani, della formazione, delle opportunità da incentivare, che si è interrotto e questo non produce occupazione. Nessuno come noi, ha sollecitato in campagna elettorale la necessità di dare risposte concrete su quella che sta diventando un’emergenza”. 

Il progetto politico ha piedi nel presente, nell’urgenza delle cose da fare, ma guarda a un orizzonte più largo, di medio termine e mette in fila le cose da fare per una crescita armonica della città nelle sue tante declinazioni. Donati propone meccanismi per “attrarre investimenti, percorsi formativi mirati all’innovazione che deve riguardare anche le imprese, la sinergia con università straniere”. Insomma, una proposta strutturata per “creare posti di lavoro. Per noi è questa l’urgenza”. L’idea di sanità viaggia sullo stesso link del pragmatismo e si concentra su servizi, efficienza, territorialità. E’ su questo che Donati andrà al confronto con Ghinelli e Ralli: “Non ci interessano accordicchi su posti in giunta; ci interessano lavoro e sanità, questioni che speriamo siano al centro del dibattito di queste due settimane”.

Non meno strategico, per il leader di Scelgo Arezzo, è il tema della "gestione delle aziende partecipate del Comune sulle quali occorre fare un salto di qualità. Rappresentano un motore di sviluppo per la città e non possono essere più utilizzate dalla politica come è stato fatto finora".

Cinquemila consensi sono una dote preziosa nella caccia all’ultimo voto tra i due candidati sindaco al ballottaggio ma a questo Donati può aggiungere anche la performance della lista civica Scelgo Arezzo balzata al 5,5 per cento (Con Arezzo al 2); in pratica la civica più votata dagli elettori. Un progetto politico messo in piedi in due mesi e portato avanti “con la serietà di voler incidere nel cambiamento della città, non più rinviabile specie in questa fase, con la forza delle idee e dei progetti che abbiamo proposto e ai quali hanno lavorato persone appassionate e competenti che proseguiranno il loro impegno nei prossimi mesi”. 

Già i prossimi mesi. Il leader di Scelgo Arezzo dice che da questo voto comincia un “percorso dentro la città e al servizio degli aretini”. Molto dipenderà dal lavorìo di queste settimane, perché Marco Donati tra quindici giorni, potrebbe essere “uomo di peso” nella giunta che verrà oppure leader di un progetto politico che dagli scranni del Consiglio comunale vuole incidere e costruire nel dialogo con gli aretini, preparando il terreno per i prossimi cinque anni. Target: la poltrona più alta di Palazzo Cavallo.

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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