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Cronaca martedì 06 ottobre 2015 ore 14:58

Furti, trio di albanesi in carcere

La misura cautelare nei confronti è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo per furto in abitazione e ricettazione in concorso



SANSEPOLCRO — Le indagini dei carabinieri di Sansepolcro e Monterchi sulle scorribande notturne in terra Aretina della batteria di ladri albanesi, arrestati ai primi di settembre scorso, si sono concluse sabato con l’esecuzione di una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del trio.

Dopo l’arresto in flagranza di D.G. e M.A. ed il fermo a distanza di alcuni giorni nella Riviera Romagnola di K.I., capo della banda, le articolate indagini dei Carabinieri consentivano di documentare che il trio imperversava da tempo nella provincia Aretina.

K.I. dopo essere scampato all’arresto per il tentato furto al Bluebar di Sansepolcro, la notte del 1° settembre scorso, era stato aiutato a rientrare a Bellaria Igea Marina da un connazionale dimorante nel Valdarno e dalla ex convivente romagnola. A casa della donna, nel corso di una perquisizione disposta dalla Procura di Arezzo, i Carabinieri della Valtiberina, coadiuvati dai colleghi romagnoli, rinvenivano e sequestravano anche la refurtiva compendio di alcuni furti commessi dalla batteria di ladri. Entrambi venivano denunciati in stato di libertà per favoreggiamento personale, mentre la convivente di K.I. anche per ricettazione.

La preziosa collaborazione attivata nelle immediatezze con i colleghi della Compagnia Carabinieri di Rimini e della Questura Rimini, portava al ritrovamento dell’altra autovettura asportata da una carrozzeria di Bellaria Igea Marina, una Citroen C3 in riparazione, a bordo della quale il trio aveva occultato i beni trafugati nel corso del furto in un’abitazione di Monterchi a fine agosto scorso, tra cui quattro fucili. In quell’occasione ben più grave della refurtiva asportata, furono i danni apportati al portone di ingresso, alle finestre e addirittura ad un abbaino posto sul tetto dell’abitazione, per penetrare all’interno. Il maltolto veniva restituito ai legittimi proprietari i quali, visibilmente soddisfatti, esprimevano il loro compiacimento per l’insperato ritrovamento.

Dopo aver assicurato alla giustizia il trio, i furti in danno agli esercizi commerciali, in particolare della Valtiberina, si attenuavano notevolmente. Preme sottolineare che il valore aggiunto delle indagini della Tenenza dei Carabinieri di Sansepolcro e della Stazione di Monterchi sin dall’arresto dei primi due ladri della batteria è stata la fattiva collaborazione dei cittadini, che a più riprese segnalavano al 112 la presenza dei malviventi nelle stazioni di servizio depredate ed anche spontaneamente si recavano in caserma per rilasciare particolari rivelatisi poi importantissimi per ricostruire la mappa degli obiettivi aggrediti e per il recupero della refurtiva. Emblematico il “Meglio rubare che lavorare” rivolto da K.I. ad un connazionale conosciuto durante i sopralluoghi per invogliarlo ad unirsi alla banda.


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