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Attualità sabato 03 gennaio 2015 ore 14:40

Partiti i saldi invernali, caccia all'affare

Secondo la Confcommercio, gli aretini spenderanno nelle vendite di fine stagione circa 165 euro a testa, cinque euro in più dello scorso anno



AREZZO — Si sono aperte ufficialmente le vendite di fine stagione anche in provincia di Arezzo. Scongiurata una partenza ritardata rispetto ai colleghi delle Regioni limitrofe, i commercianti aretini della moda possono quindi competere ad armi pari con quelli umbri esponendo i cartellini dei prezzi in saldo già da sabato prossimo, anziché da lunedì 5 gennaio come avrebbe previsto la normativa regionale prima della nuova decisione, presa dalla giunta Rossi grazie all’intervento di Confcommercio.

Saranno dunque circa 900 in provincia i negozi di abbigliamento, calzature, intimo, mercerie, articoli sportivi e tessuti per la casa a proporre in saldo ai clienti i prodotti della stagione autunno/inverno 2014/2015. 

Secondo la Confcommercio, la stima previsionale di spesa degli aretini dovrebbe essere intorno alle 165 euro pro capite, addirittura superiore di cinque euro rispetto a quella dello scorso anno, quando era ferma a 160. Non è però esattamente una buona notizia, come potrebbe sembrare.

Molti operatori contano quindi sull’effetto-sorpresa del clima, più che su quello dei saldi. “Il grande freddo arrivato proprio in queste ore dovrebbe smuovere ancora di più gli affari, convincendo le famiglie ad affrontare anche acquisti più onerosi e importanti, come stivali, giubbotti e capospalla, grazie alle percentuali di sconto che saranno da subito superiori al 30%”, spiega in una nota il presidente della Federmoda-Confcommercio aretina. Ottima poi, nel capoluogo, la coincidenza tra il primo giorno dei saldi invernali e la prima edizione della Fiera Antiquaria per l’anno 2015.

Buone, quindi, le aspettative dei negozianti, anche se la crisi dei consumi nella moda ha colpito perfino le vendite di fine stagione.

A rovinare il trend dei saldi contribuisce di certo il proliferare dei “saldi anticipati”, più o meno mascherati, fin dal periodo prenatalizio.

Il consiglio della Confcommercio è, come sempre, di rivolgersi per i saldi ai negozianti di fiducia. “Per facilitare i consumatori nella scelta, la merce esposta deve riportare il prezzo normale di vendita e quello in saldo, con la percentuale di sconto evidenziata”, ricordano dalla Confcommercio, “non è necessario che i capi siano della stagione in corso, possono anche essere di collezioni passate. La prova dei capi è rimessa alla discrezionalità dei singoli operatori, così come il cambio della merce acquistata, ovviamente a meno che non si riveli danneggiata, nel qual caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo o, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato”.

Tra le curiosità segnalate dalla Confcommercio, il fenomeno sempre più marcato della destagionalizzazione del guardaroba, che aiuta perfino a risparmiare. “Esistono tanti capi che non hanno una collocazione temporale esatta: piumini ultralight, sneakers, jeans, gilet vanno bene tutto l’anno. La moda in fondo segue l’andamento del clima, che ha fatto registrare giornate freddissime d’estate e caldissime d’inverno. Così, chi investe il suo budget in alcuni capi passepartout li può usare sempre”, sottolinea Mantovani. Addio quindi al vecchio armadio “4 stagioni”, visto che ora di stagione ne può esistere una sola, basta orchestrare bene quanto si ha a disposizione. Fatti salvi, beninteso, costumi da mare e piumini per il grande freddo.


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