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Attualità giovedì 27 novembre 2014 ore 17:37

"Non si lasci morire Arezzo"

Presentata da Manneschi e De Robertis, consiglieri regionali di Toscana Civica Riformista e del PD, una mozione sul futuro della Soprintendenza



FIRENZE — Inaccettabile la decisione del Ministero dei beni e delle attività culturali di accorpare la Soprintendenza di Arezzo a quella di Siena, considerando che la Soprintendenza aretina gestisce in autonomia - da oltre quarant’anni - il proprio patrimonio artistico, uno dei più consistenti in Italia con giacimenti ed opere che farebbero la gloria di una intera nazione. Riteniamo prioritario - scrivono i due consiglieri regionali -  fare chiarezza sui ruoli specifici dei singoli territori quando si tratta di accorpamenti delle Sovrintendenze specie se, purtroppo, in quella che viene chiamata razionalizzazione delle strutture pubbliche, a farne le spese è sempre l’aretino, nel corso degli ultimi anni marginalizzato per quanto riguarda i servizi. Una scelta che non condividiamo e che, di fatto, delegittima Arezzo nelle decisioni importanti per la tutela dei beni culturali - proseguono Maneschi e De Robertis -  Una scelta poco lungimirante che, mentre lascia sede uffici e personale alla città, sposta però il centro decisionale a Siena. Questa decisione- hanno continuato - avrà ripercussioni pesanti sull’intero tessuto economico aretino senza contare che rappresenta un duro colpo per il territorio che ha, proprio nel settore culturale e artistico, il proprio fiore all’occhiello”. 

I due consiglieri regionali hanno dunque presentato alla Giunta toscana una mozione che chiede l’impegno della Regione affinché sia rivista la decisione dell’accorpamento. “ Si tratta- hanno concluso- di una questione di buon senso. Vanno pensate soluzioni equilibrate distribuendo i sacrifici, dovuti alla politica dei tagli, in maniera equa tra i vari territori. Chiediamo almeno che la città di Arezzo, cosi ricca di storia artistica e culturale, diventi sede del Polo museale regionale”


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