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"8 marzo, regalate fiori, ma comprati dai fiorai"

E' l'appello del presidente aretino di Federfiori. Nei giorni di festa si scatena l’abusivismo commerciale più selvaggio

“Ormai è diventata un’usanza intollerabile a cui va detto basta una volta per tutte – sottolinea il presidente aretino di Federfiori Confcommercio Boris Soldani – ad ogni festa comandata, proprio quando il lavoro per noi potrebbe ingranare meglio, ci vediamo soffiare clienti dai soliti venditori abusivi che ad ogni angolo della strada sono pronti a piazzare mazzetti di mimose ed altri fiori, spesso nella più totale indifferenza di chi dovrebbe vigilare sul rispetto delle regole. Non è una questione che riguarda solo noi fioristi – sottolinea il presidente Soldani – certo, noi perdiamo una parte importante del fatturato proprio nei giorni in cui potremmo registrare punte d’incasso. Ma a rimetterci è tutta la società perché l’abusivismo commerciale alimenta traffici illeciti legati alla malavita e allo sfruttamento delle persone, oltre ad essere fonte di evasione ed elusione fiscale. È quindi un fenomeno che tutti dobbiamo combattere”.

Federfiori Confcommercio di Arezzo sollecita dunque più vigilanza e controlli da parte delle autorità.Basterebbe un presidio agli angoli delle strade dove notoriamente sostano i venditori abusivi”-  dice il presidente Boris Soldani  ma sarebbe importante anche responsabilizzare di più i consumatori, che pensando di fare un’opera di bene, spinti dal pietismo nei confronti di chi vende abusivamente non pensano che stanno alimentando un mercato illegale e dannoso per tutti. Quest’anno purtroppo si prevede una contrazione dell’incasso in negozio quantificabile in un -30% o -35% rispetto all’8 marzo 2014 -  prosegue Soldani - non è solo colpa del calo dei consumi o della concorrenza sleale degli abusivi, ma anche del fatto che la Giornata della Donna cade di domenica e la maggior parte dei fioristi osserverà la chiusura pomeridiana. Nei piccoli centri non conviene a nessuno stare aperto, perché la gente nel pomeriggio si sposta verso i centri storici delle città più grandi, dove senz’altro qualche fiorista invece lavorerà tutto il giorno per soddisfare le esigenze dei clienti. Ma il rischio che la domanda di mimose, soprattutto dei ritardatari, sia intercettata dagli abusivi è altissimo”.