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Ad Arezzo il "badante" hi-tech per pazienti Covid

Braccialetto che, indossato dal malato, trasmette i dati clinici a 118 e Usca. E' il primo in Italia. Partito il test su 200 contagiati in isolamento

Quando l'ingegno si mette a disposizione della gente. Arezzo è terra di pensatori e di gente pratica capace di adattare la tecnologia esistente in funzione delle esigenze del momento. Così è stato in passato e così continua ad essere.

Lanciato ad Arezzo il braccialetto per pazienti Covid, primo in assoluto in Italia. Si tratta di un rivisitazione del watch della famosa marca dalla mela morsicata che, invece di mostrare le app, invia i dati clinici del malato Covid alla centrale del 118 e all'Usca di riferimento. Semplicemente una genialata.

Questo permette di limitare gli accessi all'ospedale e allo stesso tempo di tenere costantemente sotto controllo, 24 ore al giorno, lo stato di salute del contagiato che trascorre la sua degenza a domicilio.

Quindi, risparmio di tempo, di risorse e soprattutto libera posti in ospedale.

Il funzionamento è semplice. Il personale sanitario installa il bracciale, lo programma in base alle patologie da monitorare del paziente, lo collega con il suo smartphone ed il gioco è fatto. 

Ogni 5 minuti i dati vengono aggiornati ed inviati alla centrale di controllo che esamina, valuta ed in caso interviene tempestivamente.

Al momento sono 200 i "badanti" hi-tech del Covid ma dopo la prima fase di test gli apparti verranno distribuiti sull'intera Area Vasta.

Il braccialetto è monouso ed ha una durata fino a 10 giorni.

Insomma, nella terra che nel dopoguerra è riuscita a costruire la ricchezza adattando le macchine da cucire per produrre catena d'oro, adesso viene lanciato questo braccialetto in grado di curare meglio e più velocemente i pazienti afflitti dal Covid.