Attualità

Suoni e colori per la cura di pazienti neuropsichiatrici

All'interno della Casa di Riposo Fossombroni da novembre a disposizione della città la stanza multisensoriale. Ecco l'innovativo progetto

La Stanza Multisensoriale della Casa di Riposo “Fossombroni” torna al servizio dei pazienti con disturbi neuropsichiatrici. L’importante riapertura ha trovato unità d’intenti tra l’istituto cittadino noto come Casa Pia e la Direzione del Distretto Sanitario di Arezzo della Usl Toscana Sud Est che hanno strutturato un innovativo progetto per utilizzare questo spazio volto a perseguire il benessere degli anziani attraverso stimolazioni visive, uditive, olfattive, tattili e olistiche, unite alla grande novità dell’aromaterapia.

Il progetto, condiviso con il Comune di Arezzo, è stato strutturato attraverso tre fasi: la formazione si è svolta tra settembre e ottobre, la sperimentazione prenderà il via dal mese di novembre e l’apertura alla cittadinanza è prevista dal nuovo anno. "La Stanza Multisensoriale - commenta Lucia Tanti, assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo, - è una progettualità importante non solo per la risposta di salute, cura e benessere che dà, ma anche perché dimostra come l’istituto Fossombroni si stia consolidando come 'polo' sperimentale e all’avanguardia per le risposte legate alla terza e quarta età".

La Stanza Multisensoriale è uno spazio di centoventi metri quadrati al terzo piano della Casa Pia completamente dedicato alla multi-sensorialità dove viene applicato il metodo Snoezelen volto a portare benefici psicofisici e comportamentali a pazienti psichiatrici attraverso particolari percezioni sensoriali tra musiche, colori, luci, ambienti, sapori e manipolazioni. La novità del progetto è rappresentata dall’unione tra questo metodo, le pratiche olistiche e l’aromaterapia per intervenire naturalmente a livello fisico e mentale sui disturbi del comportamento di utenti con patologie psichiatriche. 

"La Stanza Multisensoriale - aggiunge Debora Testi, presidente della Casa di Riposo “Fossombroni”, - è un patrimonio a disposizione della città che, dopo le limitazioni dell’emergenza sanitaria, deve tornare a offrire il proprio potenziale ai pazienti con patologie psichiatriche della Casa Pia e di altre associazioni".

La prima fase del progetto ha riguardato la formazione di dieci operatori della Casa Pia che è stata tenuta dalla dottoressa Silvana Repetti. Dal mese di novembre prenderà il via la prima sperimentazione con dieci pazienti dell’istituto.
"Questo progetto - conclude il dottor Maurizio Sauro, educatore professionale nell’unità funzionale Salute Mentale Adulti della Asl - sottolinea l’importanza di integrare i trattamenti farmacologici con interventi volti al miglioramento della qualità di vita e al processo di recovery dalla malattia mentale".