Attualità

Acqua come diritto umano, al via raccolta firme

L'iniziativa prende il via domani ed è organizzata da Comitato Acqua Pubblica Arezzo, Acli e Arci. La richiesta è di modificare lo Statuto del Comune

Ricorre domani, 22 marzo, la Giornata mondiale dell'acqua indetta dalle Nazioni Unite.

Per l'occasione, il Comitato Acqua Pubblica Arezzo, Acli e Arci avvieranno una raccolta di firme a sostegno di una petizione popolare per far sì che nello Statuto del Comune venga introdotto il riconoscimento del diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari come diritto umano universale e lo status dell’acqua come bene comune pubblico la cui proprietà e gestione siano pubbliche e inalienabili.

Lo comunicano Gianfranco Morini (presidente del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo), Luigi Scatizzi (presidente ACLI Arezzo) e Federica Ettori (presidente ARCI Arezzo). 

La ricorrenza serve per "stimolare tutti a ridurre lo spreco di acqua E' necessario considerare i beni comuni, a partire dall’acqua, come un valore fondante delle comunità e della società senza i quali ogni legame sociale diviene contratto privatistico e la solitudine competitiva l’unico orizzonte individuale - dicono -  Il 2020, già annus horribilis per la grave emergenza sanitaria, si è chiuso con un fatto molto preoccupante: l’acqua, come una qualsiasi altra merce, da dicembre è scambiata nel mercato dei “futures” della borsa di Wall Street. Sottoporre l’acqua, il bene comune naturale più prezioso, alla speculazione finanziaria apre a scenari che inevitabilmente porteranno all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese. Per questo oggi più che mai è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell’acqua come bene comune".