Politica

Apertura centri diurni, stoccata del Pd alla Tanti

I democratici sottolineano come la ripresa di questa attività si deve solo a Regione e Asl e non all'intervento dell'assessore cittadino

Il Pd ha messo nel mirino l'assessore Lucia Tanti. Dopo i botta e risposta dei giorni scorsi sui campi estivi, arriva puntale la stoccata sui centri diurni.

Le strutture riaprono ma i democratici tengono a precisare che il merito deve essere attribuito a Regione e Asl e non all'assessore Lucia Tanti.

In una nota del coordinamento provinciale Pd si legge che è la Regione Toscana ad aver stabilito la riapertura dei centri diurni per disabili dal 18 maggio e comunque entro il 1 giugno 2020. Sempre la Regione ha approvato un protocollo di intesa dettando le norme per la riapertura, dall'uso dei dispositivi di protezione alla sanificazione, alle distanze di sicurezza. Sempre la Regione ha deliberato il finanziamento per la riapertura a sostegno dei gestori per le spese che devono sostenere: 157mila euro per la Zona Distretto Aretina all’interno della quale hanno riaperto o riapriranno 14 centri diurni socio sanitari, socio assistenziali.

Inoltre i democratici sottolineano come sia stata la Asl, o meglio il personale competente dell'azienda sanitaria, a valutare i vari progetti dei gestori in vista delle riaperture.
Nella Zona Aretina i centri diurni sono Falciai, Chianini a gestione diretta Asl con la compartecipazione ai costi del Comune di Arezzo. Oltre a questi gli altri sono Il Mosaico, Il Centro Helios, il Clà, il CD Francesco Catasca, il CD Viciomaggio e Agazzi, L'Arca di Monte San Savino e l'Accordo di Subbiano.

Insomma, per il Pd la riapertura dei centri diurni si deve solo ed esclusivamente a Regione e Asl. Adesso attendiamo la replica dell'assessore Lucia Tanti che, certamente, non tarderà ad arrivare.