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Area ex Lebole: storia di un disastro annunciato

Il commento del consigliere comunale Roberto Bardelli a seguito del ritiro di Esselunga dal progetto di riqualificazione dell'area ex Lebole

«Naufraga in malo modo il rilancio dell’area ex-Lebole – scrive il consigliere comunale Roberto Bardelli –. Con il ritiro di Esselunga, il progetto messo in piedi dalla vecchia Giunta di centrosinistra sembra non trovare più la sua ragion d’essere e di questo non c’è da essere contenti perche è l’ennesimo disastro annunciato. 

Personalmente non apprezzavo il progetto, il mio voto in Consiglio Comunale fu senza remore contrario a quella idea di cittadella raffazzonata, senza arte né parte, una fantomatica macedonia con poco senso pratico dove dovevano convivere un supermercato, un albergo, un centro direzionale e addirittura una parte residenziale».

«A nulla valsero gli appelli  – prosegue la nota –non solo dell’opposizione ma anche degli ordini professionali e di importanti personalità aretine che chiedevano a gran voce un progetto diverso che consentisse di fare di quell’area abbandonata da tanti anni una vera fucina per il rilancio della città. E invece prevalse la logica del solito centro commerciale di cui non se ne sentiva il bisogno.

Fu anche respinta la proposta di un concorso di idee, cassata come ipotesi tardiva e inutile. Presi dalla smania di portare a casa un risultato, uno qualsiasi, e stretti dalla scadenza elettorale che ci sarebbe stata entro pochi mesi, noncurante delle evidenti lacune del progetto, all’1,35 del 21 marzo 2015, dopo ben sei ore di Consiglio Comunale, l’insipida maggioranza che nel giugno sarebbe stata, per fortuna, cacciata dal governo cittadino, regalava ad Arezzo un altro libro dei sogni. Che oggi sono incubi. Al termine di qual dibattito consiliare, vollero perfino convincerci con motivazioni Leibniziane: “è una serata felice. Non sarà il migliore dei progetti ma è il miglior progetto possibile”».

«Già da questa dichiarazione era chiaro a tutti – ha concluso il consigliere recentemente entrato nel Movimento Nazionale per la Sovranità di Storace – che sarebbe invece miseramente fallito. Così è stato. Grazie ancora Fanfani».