Politica

Aria di tempesta in Comune, Tanti fa il "pompiere"

La vicesindaco parla di "fisiologiche effervescenze locali. Uno scambio tra alleati che troverà modo e luogo di confronto e soluzione"

Lucia Tanti, vicesindaco di Arezzo

Non c'è dubbio che l'elezione del Capo dello Stato abbia "scombussolato" tutti i piani di quello che, almeno fino a sabato mattina, poteva definirsi centrodestra. Area politica che appare molto "nervosa" anche ad Arezzo con, in ordine temporale, l'appello lanciato ieri da Fratelli d'Italia che apre le porte agli "scontenti" e "delusi" di Forza Italia e Lega.

Insomma, tutto fa presagire fulmini e saette anche su Palazzo Cavallo.

Così scende in campo il vicesindaco di Arezzo che, indossando i panni del "pompiere" cerca di spegnare sul nascere i focolai "rivoluzionari".

Sul tema che ha portato al Mattarella-bis Lucia Tanti sottolinea come l'intera vicenda abbia "definitivamente fatto esplodere il bisogno di riscrivere tutti insieme il modello di una alleanza molto forte nei contenuti ma spesso un po' fragile nelle strategie. E’ praticamente dal 2019 che quasi ininterrottamente continuo a sostenere la necessità di un modello nuovo di stampo conservatore che tenga insieme, nelle più varie formule, le tradizioni liberale, cattolica, garantista, municipalista e di destra europeista, fortemente improntate nel protagonismo dei sindaci e dei governatori. E’ quindi l’ora di affiancare ai leader, che ci sono e che restano perno fondamentale, un numero consistente di amministratori locali saldamente in sella a Comuni e Regioni, e anche di consiglieri comunali, provinciali e regionali che possano far fare al centro destra quel bagno di territorio, di concretezza e di civismo, che mi pare non più rinviabile. Il parlamento è uscito molto mortificato da questa partita, dimostrando ormai una astrattezza che rischia di alimentare l’antipolitica e in questo quadro il centrodestra ha dimostrato qualche incertezza".

Ma Lucia Tanti è politico navigato e sa bene che se i venti gelidi nazionali poco influenzano i legami locali, ad Arezzo c'è bisogno di spegnere un vero e proprio incendio che si sta alimentando intorno alle fondamenta che reggono la maggioranza di Palazzo Cavallo.  Cosi il vicesindaco parla di una "ritaratura" che deve partire dai territori.
"E lo dico oggi, ovviamente consapevole delle fisiologiche effervescenze locali che non sottovaluto ma che, conoscendo a fondo le questioni che si pongono, il senso di responsabilità di chi le pone da ambo le parti, e le possibili soluzioni in campo, leggo come uno scambio tra alleati che troverà il giusto modo e il giusto luogo di confronto e di soluzione, che non può che essere la stanza del sindaco Ghinelli. Scambio che ha pure il pregio della trasparenza”.