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Assunti nel pubblico, ma scatta la penalità

La denuncia della Cgil relativa a lavoratori che per l'emergenza Covid lasciano, da un giorno all'altro, gli impieghi nel privato

La Cgil ha voluto sottolineare il paradosso di una vicenda che riguarda numerosi lavoratori, la maggior parte donne.

Si tratta di coloro che passano in emergenza alla scuola e sanità pubblica. E pare che debbano pagare la penalità di preavviso.

Come spiega il comparto Funzione Pubblica del sindacato: "devono decidere in poche ore perché l'emergenza Covid avanza. Se lasciano il vecchio lavoro per quello nuovo in Asl o nella scuola pubblica, non possono però limitarsi ai saluti. Devono pagare: da mille a 3mila euro. Per la sola Asl Tse si parla di circa 200 infermieri e 160 operatori socio sanitari".

Come viene chiarito ancora: "sono professionisti sanitari, in gran parte donne, che sono attualmente dipendenti di cooperative che gestiscono Rsa, centri diurni, istituti di sanità privata. E questi sul versante assistenziale. Poi ci sono gli educatori impiegati in scuole materne e nidi".

E la Cgil conclude: "il preavviso è una norma dettata dal Codice civile ma rimane incomprensibile perché, in questa particolare fase di emergenza nazionale, non si sia deciso di tutelare quei lavoratori che sono chiamati a rendersi disponibili da un giorno all'altro".