Cronaca

Azienda fallisce, il giudice vuol vederci chiaro

Due imputati sono accusati di aver emesso fatture false per evadere il Fisco e di aver utilizzato somme per vacanze, ristoranti e auto di lusso

Avvocato Andrea Santini

Si è celebrata nei giorni scorsi, di fronte al giudice Grignani del Tribunale di Arezzo, l'udienza che vedeva imputati i titolari di due aziende satelliti del Gruppo Mancini - Ciet accusati di aver emesso ed utilizzato, per evadere il Fisco, fatture false per circa 500mila euro.

A seguito del Crac Mancini - nella Procedura di Amministrazione Straordinaria del quale non sono state direttamente coinvolte - le due aziende si erano trovate senza commesse ed avevano dovuto cessare l'attività, tanto che una non aveva potuto evitare il fallimento a causa dei debiti con i dipendenti.

Nell'ambito della procedura fallimentare sono state analizzate tutte le operazioni compiute dall'impresa. L'ipotesi avanzata è stata quella che il titolare avrebbe distratto somme dall'azienda per utilizzarle, a titolo personale, in viaggi, vacanze, cene in ristoranti e per l'acquisto auto di lusso.

Questo scenario però non ha retto in Aula ed il Collegio, presieduto dal giudice Fruganti, decide per il proscioglimento di uno dei due imputati. 

Nonostante ciò la Procura ha continuato a ritenere sussistenti le ipotesi di reati Tributari e quindi gli imprenditori sono finiti di nuovo sul banco degli imputati.

Nell'ultima udienza, tenutasi il 12 maggio, il Tribunale ha sentito anche gli uomini della Guardia di Finanza che hanno seguito il caso e alcuni ex dipendenti dell'azienda.

L'avvocato Andrea Santini, difensore dei due imprenditori, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice Ada Grignani un rinvio per sentire due testi chiave.

La richiesta è stata accolta e l'udienza, quindi, è stata rinviata a novembre quando saranno ascoltati i due test prodotti dalla difesa. A quel punto si celebrerà la discussione finale che porterà al verdetto di primo grado.