Cronaca

La barca, l'auto e i conti offshore

Operazione della guardia di finanza che ha appurato che un professionista, grazie a dei prestanome, aveva all'estero un milione e mezzo di euro

La Guardia di Finanza ha individuato un consulente aretino con conti correnti in paradisi fiscali. Le indagini dei finanzieri sono partite dal tenore di vita elevato del professionista, che disponeva di un’auto di grossa cilindrata ed un’imbarcazione di 16 metri ormeggiata in un noto porto turistico toscano.

Gli accertamenti, eseguiti anche attraverso accessi domiciliari e rogatorie all’estero disposte dalla Procura della Repubblica di Arezzo, con il coordinamento del sostituto procuratore Andrea Claudiani, hanno consentito di rinvenire disponibilità finanziarie in conti correnti riconducibili al soggetto ed accessi in vari istituti di credito nel Principato di Monaco e nelle isole Bahamas, con saldi attivi annuali superiori al milione di euro, sfuggiti al fisco italiano.

Il professionista, infatti, grazie alla compiacenza di prestanomi a cui aveva intestato solo formalmente le società di diritto estero a lui riconducibili, faceva poi rientrare parte delle somme detenute, per immetterle nella sua attività professionale, simulando pagamenti di fatture per servizi di consulenza nella realtà mai eseguiti.

Considerata la solidità dei rilievi mossi dalle Fiamme Gialle nell’ambito della verifica fiscale, a fronte di disponibilità finanziarie detenute all’estero per circa 1,5 milioni di euro, il professionista si è avvalso dell’Istituto deflattivo dell’accertamento con adesione, provvedendo a versare nelle casse dell’Erario oltre 400mila euro.