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Il Mestolo "in trasferta" non piace agli aretini

Fiera "stanca" caratterizzata da poca e dal grande caldo. Il passeggio è aumentato solo a fine giornata ma gli affari non decollano

La Fiera del Mestolo è da sempre uno degli appuntamenti che tutti gli aretini attendono. Data fissa, sempre quella, indipendentemente dal calendario settimanale. E' l'evento che segna la fine dell'estate e l'inizio della stagione "brutta". Quest'anno la Fiera è stata in dubbio fino all'ultimo. Il virus e le normative anti-contagio hanno costretto a spostare o annullare molti appuntamenti stagionali fissi ma non il tradizionale mercato di inizio settembre che resiste anche al Covid. 

Sì, resistenza è il termine giusto perché di affari se ne sono fatti pochi. La nuova location allo stadio non ha riscosso grande successo. Se poi ci mettiamo che è un giorno lavorativo e ancora fa molto caldo, ecco allora che è inevitabile la scarsa affluenza di pubblico.
Ancora c'è tempo per recuperare, siamo solo al primo dei tre giorni di Fiera, ma se il buon giorno si vede dal mattino allora il Mestolo rischia di rimanere indigesto a molti. 

Tornando all'ubicazione, per garantire l'adeguata sicurezza sanitaria quest'anno i banchi sono posizionati nella parte finale di viale Giotto, a partire dalla rotatoria dove normalmente termina il mercato del sabato e fino allo stadio, occupando anche tutto viale Gramsci e l'intero piazzale antistante il “Città di Arezzo”. 

Questo significa per molti espositori un "posto al sole" nel senso letterario della parola, in quanto di ombra non ce ne è. E questo settembre le temperature registrate sono più alte del solito.

Solo nel tardo pomeriggio, quando le ombre hanno già iniziato ad allungarsi, ha iniziato ad aumentare il numero di persone che curiosava fra la merce esposta. 

Distanza dal centro quindi, logistica più complicata, grande caldo e assenza del via vai dell'ora di pranzo. Questa la cronaca della prima giornata di Fiera.

Ma non è finta qui. La location allo stadio ha provocato anche disagi alla circolazione, in una città affollata da cantieri per la manutenzione stradale e l'asfaltatura. 

In realtà le strade occupate dai banchini non sono state totalmente chiuse, ma per imboccare la parte finale di viale Giotto occorre prendere il controviale e percorrere una corsia appositamente creata, a senso unico, in direzione dello stadio. In tutto questo non sono mancate discussioni tra residenti e visitatori, ma quelle fanno parte del "gioco".

Insomma, la Fiera del Mestolo allo stadio per adesso non piace agli aretini ma di questi tempi, come si dice, meglio poco che niente.

Giulio Cirinei