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Caso Piscaglia, esclusa la diocesi dal processo

In caso di condanna del sacerdote per omicidio, la Curia non risponderà in sede civile, così la diocesi di Arezzo non entra nel processo

Lo ha deciso la Corte d'Assise di Arezzo, presieduta da Silverio Tafuro, dopo aver esaminato in camera di consiglio la richiesta delle parti civili illustrata dall'avvocato Nicola Detti, che rappresenta Mirko Alessandrini, marito di Guerrina, e il figlio Lorenzo.

Le parti civili, in caso di condanna, chiedevano che la diocesi rispondesse per la sua parte al risarcimento come 'responsabile' del vice parroco di Ca' Raffaello, nel comune di Badia Tedalda. Il pubblico ministero Marco Dioni e gli avvocati della difesa di padre Gratien Alabi si sono detti contrari alla richiesta.

Inoltre al processo sono state ammesse undici parti civili, quasi tutti familiari e parenti e l'associazione Penelope, rappresentata dall'avvocato Nicodemo Gentile di Perugia, che si occupa di dare sostegno ed aiuto ai familiari delle persone scomparse.