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Cassa integrazione, i dati di Arezzo preoccupano

Camera di commercio, balzo di richieste di ammortizzatori sociali. Nel mese di aprile autorizzate 4,5milioni di ore, 155 volte il valore del 2019

La chiusura forzata delle attività economiche ha costretto le aziende a fare ricorso alla Cassa Integrazione per sopperire all'assenza di fatturato a causa dello stop dovuto al Covid. Nel solo mese di aprile sono state autorizzate più di 4,5 milioni di ore, oltre 155 volte il valore dello scorso anno e superiore a gran parte delle autorizzazioni annuali concesse negli ultimi anni.

La maggior parte delle concessioni ha riguardato l’industria (79% del totale) e il comparto dell’edilizia (11,7%). Minori gli interventi per gli altri settori: commercio 3,9%, trasporti 2,2%, alberghi e ristoranti 1,2%, altri servizi 1,6%.

Nel manifatturiero gli interventi più rilevanti sono quelli concessi al settore orafo e dei mobili 32,6% del totale manifatturiero, prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 10%, comparto della moda (tessile-abbigliamento-pelletteria-calzature) 16,7%, lavorazione prodotti in metallo 17,3%.

Le due tipologie di intervento utilizzate nel mese di aprile sono la Cassa Integrazione Ordinaria e quella in Deroga: la prima rappresenta la quasi totalità delle concessioni (93,5% del totale) e cresce del 5728% rispetto al 2019. La gestione in Deroga rappresenta il restante 6,5% e passa dall’assenza di interventi del 2019 a 182mila ore nel 2020.

"Sono dati certamente preoccupanti ma non certo inaspettati, afferma il segretario generale della Camera di Commercio Marco Randellini. Adesso con la fase due e la ripresa delle attività produttive ci attendiamo una drastica riduzione dell’utilizzo di questa tipologia di ammortizzatore sociale. In caso contrario le conseguenze sulla tenuta del sistema imprenditoriale e sulla crescita del tasso di disoccupazione sarebbero rilevanti e potrebbero ostacolare le prospettive di ripresa per il terzo e quarto trimestre dell’anno".