Attualità

Cibo da asporto, ecco le regole da rispettare

Confartigianato incontra il comandante della Polizia Municipale per fare chiarezza su cosa è consentito fare e le eventuali responsabilità

Piervenanzi e Poponcini

Cibo da aporto. Un tema questo che fino a pochi anni fa era marginale ma che oggi è più che mai attuale. Tra i vari tira e molla, praticamente è un anno che i locali aretini dediti ala somministrazione di cibi e bevande utilizzano questa nuova formula per poter sopravvivere.

Ma sull'argomento c'è ancora tanta confusione. Sì perché se è di dominio pubblico la regola non tutti, almeno tra i consumatori, sanno come deve essere correttamente applicata. Così Fabrizio Piervenanzi, presidente del Comitato comunale di Arezzo e di Confartigianato Alimentazione, ha incontrato il comandante della Polizia Municipale di Arezzo, Aldo Poponcini.

A tal proposito si ribadisce la possibilità attuale da parte di bar, gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie e ristorazione in genere, di vendere prodotti non consumabili sul posto e debitamente incartati per l’asporto. Rimane vietata la possibilità di consumare tali prodotti nelle immediate vicinanze dei locali, i quali, non assicurando la fruibilità di nessun tipo di arredo e trattandosi di suolo pubblico, non saranno - in caso di controlli - chiamati a risponderne. Resta quindi la responsabilità individuale e sanzionabile di chi non dovesse rispettare le indicazioni previste dalle norme in vigore.

Tali ulteriori precisazioni, si sono rese necessarie a fronte delle richieste di chiarimento da parte delle imprese e spesso dei loro clienti, considerando il proliferare di Dpcm, ordinanze e regolamenti dello Stato, della Regione e del Comune, che si sono succeduti in quest’ultimo anno.