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Catering e banchetti, l'allarme di Confcommercio

Fei ammette che, in questa fase, il limite orario delle 24 può essere accettabile per i ristoratori ma è preoccupata per l'intero comparto

Il nuovo Dpcm, ovviamente, lascia molto amaro in bocca soprattutto per i commercianti del settore food che si vedono ancora una volta penalizzati dalle misure imposte dal governo.

La vicedirettrice di Confcommercio, Catiuscia Fei, nel commentare le nuove norme tira un sospiro di sollievo per quanto riguarda l'attività dei ristoranti. Il governo ha imposto come orario di chiusura le 24 e questo, comunque, permette di lavorare. Ma non tutti sono stati così fortunati, se è lecito difinirli tali. Il catering è fermo dalla primavera scorsa, l'annullamento di convegni è l'ulteriore mazzata al comparto, mentre ancora è incerto cosa succederà per Natale, periodo tipico per cene e banchetti.
Per non parlare poi di quei piccoli locali, come bar, pizzerie a taglio, pub che non potranno servire clienti in piedi dopo le 18. Il tutto senza dimenticare che lo smart working ha, di fatto, dimezzato i pranzi fuori così come ne hanno risentito pure le cene. 
Insomma, per i commercianti della ristorazione e della somministrazione di bevande si preannunciano ulteriori "periodi bui".

“Dobbiamo evitare che la pandemia sanitaria diventi una pandemia economica e sociale - afferma Catiuscia Fei -  per questo chiediamo con urgenza almeno tre provvedimenti: indennizzi per il fatturato perso, rinnovo del credito d’imposta sugli affitti e proroga della cassa integrazione. È l’unico modo per salvare imprese e occupazione, contando che siamo ancora con il fiato sospeso per la possibilità di nuove misure ancora più restrittive e non si intravede all’orizzonte alcuna schiarita”.