Attualità

Contagiati in via Arno, Ghinelli frena i malumori

Il sindaco smorza le polemiche e ricorda ai residenti della zona che alcuni pazienti chiusi in una casa non rappresentano rischi per nessuno

Psicosi da contagio. Questa è la nuova frontiera del virus che in alcuni casi fa perdere pure la ragione. Succede, infatti, che alcuni cittadini, alla sola idea di avere vicino a casa un contagiato, vadano in confusione e perdano contatto con la razionalità e soprattutto con la realtà dei fatti.

Questo è quanto accade nelle ultime settimane. Prima le alzate di scudi a Rigutino contro l'eventuale albergo sanitario, poi la stessa cosa è successa ad Arezzo per la struttura dei "Gelsi" ed ora ci si mettono pure alcuni residenti di via Arno. Il Covid è insidioso certo, ma non è così potente da superare mura e cemento armato. Insomma, a tutto c'è un limite.

La polemica è nata da alcuni cittadini che, apprendendo la notizia che nei locali della Koinè ci sono tre ospiti della Rsa "Villa Fiorita" positivi al virus, hanno inviato una lettera di "preoccupazione" in Comune. 

A fare chiarezza ci pensa il sindaco Ghinelli ricordando che " tre pazienti chiusi in una casa, in isolamento, sotto stretta sorveglianza del personale sanitario non rappresentano un pericolo per nessuno. Si tratta di persone che non sono in grado di trasmettere il contagio in quanto isolati.  Guardiamo dentro la nostra coscienza. Tutti noi potremmo essere in quelle condizioni e avere il diritto di vivere una degenza sana e onorevole. Poniamo attenzione a fare le polemiche.