Apprendere i corretti stili di vita per prevenire le malattie. È l’obiettivo del Progetto Giona che anche quest’anno torna nelle scuole aretine per parlare delle buone regole di comportamento che aiutano a tenere lontane le malattie.
Stamani la presentazione di Giona 2026 nell’auditorium dell’ospedale San Donato al quale ha preso parte Barbara Innocenti, Direttrice sanitaria Asl Tse, il presidente di Calcit Arezzo Giancarlo Sassoli, il dr. Carlo Milandri Direttore Oncologia Medica Ospedale San Donato, Aniello Buccino Responsabile Educazione alla salute del Dipartimento Professioni Tecnico Sanitarie, Riabilitazione e Prevenzione Asl Tse.
Quattro gli istituti scolastici aretini coinvolti nel progetto: Liceo Piero della Francesca annesso al Convitto Nazionale, Liceo Scientifico F. Redi, Itis Galileo Galilei di Arezzo e Scuola media dell’ IC Francesco Severi. Promotori del Progetto Giona sono Asl Toscana Sud Est, Rotary Club Arezzo, Calcit Arezzo, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Arezzo, Federfarma Arezzo, Fondazione Andrea Cesalpino e Fondazione Arte &Co.scienza.
Gli studenti dei quattro istituti scolastici dovranno lavorare sulle linee guida fornite dai promotori del progetto Giona per arrivare alla stesura di elaborati incentrati sui corretti stili di vita per prevenire le malattie, comportamenti da seguire sin da giovani. Quindi stop a fumo e alcool e sì a sana alimentazione e attività fisica senza dimenticare l’importanza di sottoporsi a screening e vaccini. I progetti elaborati dagli studenti saranno presentati a maggio 2026.
«Il progetto Giona è una buona pratica che interseca le diverse macroaree del programma regionale “Scuole che Promuovono Salute”– sottolinea il dr. Aniello Buccino -. L'entusiasmo e la sensibilità manifestati dai giovani nel diffondere messaggi vitali per la nostra comunità non solo evidenziano una crescente consapevolezza, ma agiscono da potenti catalizzatori per la diffusione di nozioni fondamentali di prevenzione primaria e secondaria, nonché di promozione della salute all'interno della collettività. Investire su questi temi in età precoce è imprescindibile per edificare un futuro in cui la prevenzione e la promozione della salute assumano un ruolo centrale».
«È un progetto importante – spiega il dr. Carlo Milandri – attraverso il quale le studentesse e gli studenti si impegnano per individuare e comprendere cosa si può fare, in ambito scolastico, per la prevenzione delle malattie attraverso i corretti stili di vita. Questi sono fondamentali per la prevenzione di molte patologia, tra le quali quelle oncologiche. L’attività fisica, una corretta alimentazione, evitare il fumo e l’abuso di alcol sono alcuni dei principali pilastri su cui poggia la prevenzione primaria. Abuso e dipendenze sono infatti importanti fattori che contribuiscono allo sviluppo delle neoplasie. Gli effetti non sono immediati e la patologia può presentarsi successivamente negli anni, quindi, è importante porre le radici per un corretto stile di vita a partire dalla scuola. E in questo senso Giona è un valido aiuto nel perseguimento dell’obiettivo».
«Prevenzione primaria al primo posto: non è uno slogan ma una necessità sempre più urgente che dobbiamo affrontare tutti insieme per proteggere la salute degli adolescenti – dichiara Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo ODV -. Alcool e fumo hanno un impatto negativo nella crescita dei ragazzi ed una sana alimentazione, unita ad una regolare attività fisica, hanno una incidenza fondamentale nella prevenzione di tante malattie tra le quali il diabete. Penso che figure centrali in questo impegno possano essere i sindaci in quanto responsabili della tutela della salute dei loro cittadini. L'esperienza decennale del progetto Giona ed i lavori prodotti negli anni da centinaia di ragazzi e ragazze sono un prezioso patrimonio disponibile ad essere utilizzato».
«Il lavoro che viene svolto dai nostri professionisti, in collaborazione con il Calcit, è fondamentale per educare i giovani alla prevenzione seguendo stili di vita corretti – dichiara Barbara Innocenti -. La prevenzione è la chiave per una buona assistenza sanitaria futura: prevenire significa limitare, o comunque procrastinare, l’esordio delle malattie più gravi. E di fronte all’invecchiamento demografico e alle nuove sfide che l’organizzazione del nostro sistema sanitario dovrà affrontare, la prevenzione costituisce la chiave di volta: in tutto questo i giovani possono essere nostri alleati e su questo dobbiamo continuare ad investire energie e risorse».