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Crisi Covid, lo sprofondo rosso del turismo

Ad Arezzo persi 4mila contratti di lavoro. Veneri, FdI, traccia un quadro drammatico e chiede al Governo lo "stato di calamità" per il settore

Foto archivio

“Il territorio aretino negli ultimi anni ha vissuto un’importante crescita dell’offerta turistico-ricettiva che sta però soffrendo enormemente l’assenza di turisti stranieri che si traduce in un calo di presenza di oltre il 50%. Presenze turistiche quasi azzerate che diventano un’emorragia di posti di lavoro, solo la città di Arezzo ha perso oltre 1.400 contratti. 

Ma tutta la provincia di Arezzo, dal Valdarno alla Valtiberina, con Sansepolcro, passando per la il Casentino e la Valdichiana, con Cortona e Castiglion Fiorentino, stanno pesantemente pagando l’assenza di visitatori stranieri. Stiamo parlando di un comparto che nella nostra regione ha sempre dimostrato di sostenere l’occupazione e la produzione della ricchezza”. A sottolinearlo è il Consigliere regionale di Fratelli d'Italia, l'aretino Gabriele Veneri, che delinea una panoramica preoccupante e complicata.

“A spaventare di più è la totale imprevedibilità della situazione, non si possono fare previsioni di ripresa e allora serve mettere in campo, da parte di Regione e Governo, ogni tipo di sostegno per non far scomparire una grande fetta dell’economia toscana. - prosegue Veneri. - Intanto, la Regione deve mettere subito a disposizione per gli operatori del turismo, facilitandone il più possibile l’accesso, quei 9 milioni di euro avanzati dal bando regionale sulla ristorazione - chiede il consigliere.

"Lo Stato dovrebbe dichiarare un vero e proprio 'stato di calamità' per il settore turistico. Si intervenga con una moratoria sui mutui, con uno slittamento del pagamento dei tributi e delle rate della Rottamazione ter in scadenza il 28 febbraio. Servono risposte choc per contenere questo dramma economico” termina l'esponente di FdI che traccia una situazione tanto al collasso quanto difficile da risolvere nell'immediato se non con interventi istituzionali.