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"Dateci le regole che a ripartire ci pensiamo noi"

Il direttore generale di Confindustria lancia un appello alle Istituzioni affinché vengano finalmente stabiliti i criteri di sicurezza per le imprese

Antonio Capone, direttore generale Confindustria Arezzo

Ospite della conferenza stampa del sindaco è il direttore generale di Confindustria dell'area vasta Arezzo, Siena e Grosseto.

Antonio Capone sottolinea come il tessuto produttivo aretino necessiti di certezze. Questo "stop and go", palleggiato tra Governo e Regione, sulle riaperture e soprattutto sui criteri da adottare sta creando serie difficoltà alle imprese. Il nodo, infatti, è rappresentato dalla mancanza di norme chiare e precise inerenti il tipo di organizzazione che deve essere adottata per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e le attività che possono riprendere la produzione.

Se per chiudere sono bastate 48 ore, questo non può andar bene per le riaperture. Infatti molte imprese devono programmare con attenzione la ripresa delle attività. Pensiamo solo al settore orafo, dove la preparazione riveste un ruolo fondamentale della produzione stessa.

"Ci siamo resi conto che con i criteri di contenimento del virus ci dovremmo convivere a lungo ma occorre che vengano definiti, una volta per tutte, i criteri di sicurezza per i posti di lavoro". Questo in sintesi il pensiero ma è soprattutto l'appello che il direttore generale di Confindustria rivolge alle Istituzioni.

Antonio Capone è certo che gran parte del tessuto produttivo aretino sia in grado di adattarsi al nuovo modo di operare perché negli ultimi anni le fabbriche, i laboratori hanno adottato protocolli di sicurezza elevati e qualche vincolo in più non può fermare l'industria aretina.

Insomma, "Voi dateci le regole che a lavorare e ripartire siamo capaci da noi".