Una recente indagine condotta da CNA Agroalimentare tra i suoi iscritti di tutta Italia ha evidenziato una forte crescita del mercato dei dolci di Carnevale. In soli due anni, questo settore è cresciuto del 20%. Anche nel territorio aretino si riscontra questa tendenza, la conferma arriva da Stefano Lorenzoni, Presidente CNA dolciari e panificatori.
A farla da padrona sono soprattutto le chiacchiere: “Negli anni la clientela si è orientata verso un prodotto dall’aspetto e dal sapore più artigianale, intenso, quasi ‘biscottoso’. Sono andate molto bene anche le brighelle, vero peccato di gola ripiene di creme spalmabili, come nocciola o pistacchio. In pasticceria tirano meno le frittelle, forse perché è ancora un dolce molto ‘casalingo’”. La richiesta di prodotti artigianali, dal sapore e dall'aspetto unico, è sempre più elevata. I consumatori sono ormai orientati verso un acquisto responsabile, preferendo acquistare meno quantità di prodotti, ma di alta qualità.
Terminato il Carnevale, adesso si comincia a pianificare la Pasqua, ovviamente
all'insegna dei dolci artigianali: “La Colomba avrà sempre un posto di rilievo
– ha concluso Lorenzoni – nella mia pasticceria, accanto ai gusti
classici, ci saranno alcune novità, come quelle al caramello salato. Novità in
arrivo anche per le uova di Pasqua. Sempre di più i clienti hanno manifestato
apprezzamento proprio per l’uovo in sé, più che per il regalo che contiene,
perciò è importante anche qui la ricerca di materie prime di grande qualità.
Inoltre, verranno proposti uova di cioccolato con forme diverse, adatte ai
bambini, e, per i grandi, verranno realizzate sculture di cioccolato come
l'asinello, lo scoiattolo, il leone”. L'artigianalità e la qualità dei prodotti
diventano sempre più importanti per i consumatori, che riconoscono la
differenza tra un dolce artigianale e uno industriale. La CNA Agroalimentare
sostiene gli imprenditori artigiani che lavorano con passione per offrire
prodotti di alta qualità, dal sapore unico e dall'aspetto originale.