Attualità

Due parroci e un camion di aiuti verso i profughi

Partenza del primo carico della Caritas, alla presenza di vescovo e sindaco. Una parte dei beni andrà in Polonia, l'altra direttamente in Ucraina

Il vescovo Fontana e il sindaco Ghinelli alla partenza del primo carico della Caritas per l’Ucraina

Coperte, sacchi a pelo, alimenti non deperibili, prodotti per i bimbi piccoli, per l'igiene personale e detersivi. Questo il contenuto del primo carico raccolto dalla Caritas diocesana ( anche attraverso le realtà parrocchiali) e partito da Arezzo, esattamente dal deposito di via Tiziano, con destinazione la cittadina polacca di Sokotòw Podalski (al confine con la Bielorussia) dove ha sede una parrocchia gemella a quella aretina nella diocesi di Drohiczyn.

Il camion, con targa polacca, ha alla guida un'autista e a bordo don Fabrizio Vantini, vicario della diocesi, e don Andrea, parroco ad Arezzo ma originario proprio di questa località dell'est Europa. A congedarli, mentre ben 22 pancali e oltre mille coperte venivano caricati nel cassone, l'arcivescovo Riccardo Fontana e il sindaco Ghinelli. Entrambi hanno voluto sottolineare, ancora una volta, il grande cuore degli aretini e il fermo no alla guerra. Una generosità diventata reale e concreta grazie al lavoro instancabile di 15 operatori e volontari della Caritas.

Un viaggio lungo, per portare aiuto a migliaia e migliaia di persone che hanno perso tutto. In prevalenza si tratta di donne e bambini che sono stati accolti dalla Polonia. Ma i beni raccolti ad Arezzo non sono destinati solamente a coloro che sono fuggiti dalle bombe, ma anche direttamente all'Ucraina, con la speranza che possano giungere a destinazione.

E' bastato guardare negli occhi don Andrea e don Fabrizio per capire il senso di responsabilità, di carità e di pietas che li accompagna in questo percorso. Arezzo e tutta la provincia, fin da subito, si sono mobilitati per mandare beni di prima necessità alla popolazione vittima del conflitto ed è già tutto pronto per accogliere gli ucraini che arriveranno sul nostro territorio, nel segno di una totale e incondizionata ospitalità, seppure nel rispetto delle regole e delle indicazioni diffuse dalla Prefettura.