Artista e scrittore, nasce ad Arezzo il 18 agosto 1977, e lì risiede.
Ha tre pubblicazioni al suo attivo: «Ratafià», una raccolta di racconti da lui stesso illustrati, editi da Ibiskos Editrice (1996); «Due chiacchiere con il diavolo», raccolta di poesie edita da Editrice Zona (2005); la raccolta poetica «In ritardo sulla scena» (Edizioni Akkuaria, 2012).
«I versi di Massimo Triolo – scrive Lina Vannini nell’introduzione – nascono dall’urgenza di narrarsi e di narrare, rivendicando il suo diritto ad esserci pienamente e senza tregua, senza riguardo o compromessi, in maniera non docile. È la piena dello spirito che cerca nell’espressione poetica la via della conoscenza di sé e del circostante, è donarsi, uscire dalla solitudine del proprio Io. La poesia di Triolo è sentimento profondo, visione quasi profetica del volto dell’esperibile, che si estrinseca nel linguaggio a tratti lene e a tratti crudo, rabbioso per un mondo che non concretizza la spinta al Bello, l’elevazione ideale, forse utopistica, dello spirito alto e della vasta cultura del poeta».
Triolo affianca all’attività di creazione letteraria, un percorso da artista del disegno – soprattutto quello a china su carta – e ha esposto in numerose mostre, tra personali e collettive, le proprie opere di arte figurativa.