Tecnicamente viene chiamato "conflitto di lavoro". Per ora si concretizza con l'astensione da straordinari e prestazioni aggiuntive. Il prossimo passo sarà la richiesta di apertura della procedura di raffreddamento.
Una situazione, come dimostrano i fatti, decisamente tesa a Poste Italiane. Le ragioni le hanno spiegano Michele Giusti, coordinatore Poste Slc Cgil e Salvatore D’Amico, Segretario provinciale Slc. "E' un vertenza che in Toscana abbiamo aperto il 1 marzo. Elemento centrale è la carenza di personale tale da non poter garantire un normale svolgimento delle attività in tutti i settori. Il 14 marzo è quindi iniziata l'astensione dagli straordinari e dalle prestazioni aggiuntive che durerà fino al 13 aprile".
Giusti fornisce i dati. "Dal gennaio 2020 allo stesso mese di quest'anno, il numero dei portalettere ad Arezzo è diminuito di 34 unità (meno 216 in Toscana). Mancano 35 sportellisti (125 in Toscana). La percentuale dei contratti a tempo determinato, sempre ad Arezzo, è arrivato a sfiorare il 28% contro una media regionale del 21,8%. La precarietà è lo strumento con il quale Poste Italiane fronteggia il numero dei servizi privi a copertura con personale stabile: a gennaio 2022 il loro numero è pari a 264, mentre nel gennaio 2021 era 191. Sono quindi 73 le titolarità perse. Sono necessarie assunzioni urgenti e va creato un nuovo modello di sviluppo e servizio”.
Salvatore D’Amico ha evidenziato come i problemi siano per i lavoratori ma anche per i cittadini e le imprese che hanno un punto di riferimento in Poste Italiane: “protestiamo per poter garantire un servizio migliore, per condizioni di lavoro sostenibili da un punto di vista della sicurezza e della salute dei lavoratori, per la necessità di garantire gli stessi diritti a chi è assunto con contratti a tempo determinato".
Slc Cgil chiede azioni immediate per fronteggiare la carenza di personale ma disegna anche il futuro possibile dell'azienda: “Poste dovrebbe diventare un luogo di raccolta e smistamento delle istanze dei cittadini, clienti e consumatori dirette alla pubblica amministrazione e alle imprese. Si apra una riflessione sul futuro del servizio, con interventi di investimento sul capitale umano che rimane la risorsa principale per ogni risultato e obiettivo da conseguire”.