Attualità

Arezzo e Sansepolcro dichiarano guerra ai "Neet"

Giovani, senza lavoro, e neanche impegnati nello studio o nella formazione. Sono i Neet, acronimo di Not in Education, Employment or Training

Ce ne sono molti anche in provincia di Arezzo: un calcolo approssimativo ne conta 20mila, di cui il 60% distribuiti tra il comune capoluogo e quello di Sansepolcro. 

E proprio i due comuni hanno deciso di "dichiarare guerra" ai Neet, collaborando con la Rete Koine, che ha cofinanziato con la Regione il progetto "Essere Neet senza volerlo" , uno dei 17 vincitori del bando finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito di Giovanisì

"I Neet sono invisibili per le istituzioni - hanno spiegato Stefano Frasi, responsabile innovazione delle Rete Koinè e Agostino Peruzzi che ha elaborato e curato il progetto - Rischiano di diventare una piaga sociale e per questo è necessario offrire loro opportunità di formazione e lavoro". 

"In questi giovani si diffondono atteggiamenti di demotivazione, se non di depressione - ha sottolineato Manuela Naccari dell'agenzia Cinpa - Con questo progetto intendiano fornire gli strumenti affinchè poi possano scegliere la strada del loro futuro".

La condivisione del progetto è stata espressa dall'assessore alle politiche giovanili del Comune di Arezzo, Francesco Romizi, e dal vicesindaco di Sansepolcro, Andrea Laurenzi: "è un altro tassello che si aggiunge alle attività dei nostri uffici Informagiovani che già forniscono indicazioni in tema di formazione e lavoro. Rientriamo in un macro progetto regionale e allarghiamo la rete delle collaborazioni al sistema economico" hanno dichiarato.