Attualità

Escalation di casi e rischio zona rossa

Arezzo nella morsa del contagio con altri 75 casi in città e 154 in provincia. Da stamani scuole chiuse in tutto il Comune. Commercianti esasperati

Quella appena passata è stata la peggiore settimana dell'anno sul fronte contagio. Numeri in forte crescita con dati stabilmente sopra le 100 unità in tutta la provincia.

In tutto questo un'analisi deve essere fatta sulla città di Arezzo.  Nella sola giornata di ieri sono stati 75 i nuovi positivi. Valori in costante crescita e che fanno "tremare le gambe". Sì perché anche nel capoluogo sono stati riscontrati casi di varianti. Come affermato dallo stesso direttore generale della Asl, le mutazioni del virus agiscono sulla contagiosità che, in questo caso, risulta di gran lunga aumentata rispetto al Covid tradizionale.
Negli ultimi giorni sono stati riscontrati tanti positivi nelle scuole e lo stesso Ghinelli, venerdì sera, ha preso la decisione di chiudere Elementari, Medie e Superiori che, da questa mattina, svolgeranno attività attraverso la Dad (la didattica a distanza).

Anche a Castiglion Fiorentino, Lucignano e Marciano sono state prese decisioni analoghe. 

Questo ha contribuito a creare non poca "confusione" nelle famiglie che dovranno organizzarsi tra figli a casa e lavoro. Insomma, una situazione complicata che rispecchia il periodo di emergenza.

Senza dimenticare la grave crisi economica che adesso è diventata insostenibile. Stamani si terrà una manifestazione pacifica in centro storico da parte dei commercianti. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma soprattutto le Istituzioni, sulla drammatica situazione che si trovano a vivere molti imprenditori locali. Con le aperture e chiusure ad "intermittenza", risulta impossibile programmare un business ed i commercianti si trovano costretti a vivere, o meglio a "sopravvivere" alla giornata. I fatturati crollano inesorabilmente, in molti pensano perfino a chiudere definitivamente e tanti non riescono neppure a farlo per mancanza di liquidità.

Un quadro generale a tinte fosche che diventa ancor più cupo se pensiamo che la situazione epidemiologica attuale rischia di far scivolare Arezzo in zona rossa, al pari di Siena e Pistoia. 

In attesa di un clima mite, che come abbiamo visto è in grado di attenuare il contagio, la speranza è rivolta verso i vaccini. Lo stesso governatore Giani ha affermato che nel mese di marzo verrà vaccinato un numero di toscani superiore al totale di quelli che finora hanno ricevuto almeno una dose. Speriamo, ma sappiamo benissimo che questo dipende solo dalla capacità delle case farmaceutiche di consegnare le dosi promesse. Riuscire a sfruttare le finestra primaverile-estiva per eseguire le vaccinazioni, porterebbe  verso quell'immunità di gregge tanto auspica e che permetterebbe di poter affrontare il prossimo periodo autunnale con maggiore "tranquillità".

Al di là delle simpatie o antipatie, oggi è fondamentale compattarsi. Regione, Asl, Amministrazioni locali devono lavorare all'unisono. E' fondamentale che venga concertato un vero e proprio piano strategico per Arezzo e per il suo territorio. 

Saltano tutte le manifestazioni programmate, le scuole chiudono ed i commercianti sono giunti al "capolinea".  Tutti stanno intaccato i propri risparmi e di questo passo nel giro di pochi anni le nuove generazioni si troveranno a fare i conti con le "macerie" lasciate dai loro genitori.