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Feri lascia la "prima linea" e va in pensione

Il primario di Rianimazione "stacca la spina" dopo una vita professionale passata in ospedale. Da domani sarà collaboratore della Misericordia

E' il volto della lotta, quella dura contro il Covid. Non ha mai mollato di un centimetro e nonostante la stanchezza non si è mai sottratto ad un'intervista, un confronto, ad un appello alla prudenza e alla vaccinazione.

Marco Feri, primario di "Rianimazione" va in pensione. Oggi è il suo ultimo giorno di lavoro con la Asl. Da domani il meritato riposo anche se siamo sicuri che non smetterà mai di interessarsi al prossimo. Infatti ha già fatto sapere che inizierà una collaborazione, sempre in ambito sanitario, con la Misericordia. Forse avrà meno pressione ma la sua dedizione verso i suoi concittadini resterà immutata. E' stato lo stesso medico a dare l'annuncio sui Social ringraziando tutti coloro che hanno collaborato con lui nel corso di questi lunghi anni.

Di lui potremmo dire veramente tante cose. A livello professionale parlano i fatti. Direttore di uno dei reparti più delicati del "San Donato" è stato in grado di fare "i salti mortali" quando il numero dei pazienti continuava ad aumentare. Lui non si è mai perso d'animo ed ha utilizzato anche le sale operatorie pur di curare i malati da Covid. 

Come detto Feri è davvero una grande persona e lo ha dimostrato cercando anche di alleggerire i toni che a volte sembravano diventare sempre più cupi. Con la passione e la capacità artistica ha inciso e pubblicato una canzone che è stata un po' la colonna sonora del lockdown. Un inno a risollevarsi e non mollare mai.

Insomma da domani il "San Donato" dovrà fare a meno del suo "Mick Jagger", Marco Feri va in pensione ma farà parlare ancora molto di sé.