Secondo round per la Fiera Antiquaria al Prato. Dopo l’esordio dello scorso maggio, arrivato in seguito ad un lungo periodo di “letargo” dovuto alla pandemia.
Buona già dalle prime ore della mattina la presenza degli aretini, come dei turisti, non solo italiani ma anche stranieri. Tra le stradine del parco monumentale chiacchiere in francese e occhi a mandorla ad ammirare i pezzi esposti sui banchi.
Entusiasmo ancora unanime tra gli antiquari che apprezzano anche la location del Prato, seppure con qualche preoccupazione in più a causa del meteo. La pioggia infatti crea maggiori problemi sull’erba e sui viottoli di terra e ghiaia, rendendoli impraticabili.
La speranza è che il cielo, che purtroppo infierisce quasi sempre sull’Antiquaria, inizi a lasciarla in pace. Ne ha bisogno, come ne hanno gli espositori, che dopo un anno difficile ricominciano a veder muovere il loro mercato.
Come detto la Fiera si svolge anche questo fine settimana sotto l’attento sguardo di Petrarca, il cui monumento si erge in mezzo allo spiazzo verde. I banchi fanno da cornice, fin sopra alle mura che guardano il Casentino.
Una decisione presa in quanto per riportarla nel centro storico non ci sono ancora le condizioni di sicurezza. Seppure venga richiesto a gran voce da espositori e forze politiche. In merito abbiamo sentito uno storico antiquario aretino, Tenti, che ha lanciato un’idea “al Prato si sta molto bene, come anche in centro. Comprendo le esigenze di tutti, come la necessità delle attività commerciali di lavorare in sinergia con noi. Si potrebbe forse trovare un compromesso, con edizioni estive qui e quelle invernali tra pizza Grande, San Francesco, i vicoli cittadini e il Corso. Comunque vada io appoggio ogni decisione, l’importante era ripartire. E aretini e turisti sono alla ricerca di quella normalità, che un giro in Fiera può dare”.