"Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini" diceva Dante Alighieri, il Sommo Poeta. E sicuramente aveva ragione. Perché sono simboli di stabilità, serenità e ripartenza. Quella che tutti stanno tentando.
Siamo a maggio. Da ora in poi, tradizionalmente si svolgono la maggior parte delle cerimonie. Matrimoni, comunioni, cresime. Almeno era così fino al 2019. Poi è arrivato il Covid che ha travolto tutto. "Con il lockdown abbiamo perso centinaia di eventi. Un danno enorme. Ma siamo stati tra i pochi a poter tenere aperto e ad andare avanti almeno con la vendita dei fiori".
A tracciare il quadro della situazione è Francesco Tantari, titolare de "Il Fior Fiore". Una lunga esperienza alle spalle e tanta strada davanti soprattutto nell'ambito del wedding. Un ambito, quest'ultimo, sul quale Arezzo stava e sta puntando molto, anche dal punto di vista turistico.
"C'è una timida ripartenza delle cerimonie, qualcuno sia dall'estero che qui sta cercando di sposarsi. Il nostro è un settore che vive essenzialmente di cerimonie e tutto l'indotto del florivivaismo ha risentito molto della crisi. Adesso si vede una leggera ripresa che ritengo sarà più forte nel 2022. Ancora c'è una situazione di grande caos. Anche chi da fuori dall'Italia deve venire a sposarsi qui, trova delle difficoltà, dovute al momento".
L'auspicio anche per questo settore economico, come per tutti gli altri, è che la vaccinazione anti Covid prosegua a ritmo serrato e si riesca, proprio attraverso questa importante e fondamentale "arma", a uscire dall'incubo della pandemia quanto prima.