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Folla al San Donato, Ghinelli bacchetta i presenti

All'inaugurazione dell'opera dedicata alle vittime del Covid il sindaco invita al rispetto delle distanze e rilancia sull'ospedale da campo

Un simbolo che vuol ricordare le vittime del Covid e che rappresenta anche la speranza per superare questo periodo difficile dal punto di vista sanitario, economico e morale.

Stamani nel piazzale del San Donato di Arezzo c'era proprio tanta gente, probabilmente anche troppa. Oltre duecento persone che hanno assistito all'inaugurazione della stele realizzata da Enzo Scatragli.

L'eccessiva presenza di persone, perdipiù in piena zona rossa, non è passata inosservata al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che ha voluto rimarcare come il corretto rispetto delle regole e il distanziamento sociale siano le uniche armi, in attesa della vaccinazione di massa, a disposizione della comunità in questa lotta al Coronavirus..

Un monito agli aretini ma anche una bella "tirata di orecchie" ai presenti che, nonostante gli addetti della Asl tentassero di far rispettare le distanze, hanno affollato il piccolo piazzale all'aperto del San Donato.

Il sindaco non si è limitato solo a questo ma ha ribadito come ci sia l'effettiva necessità di predisporre urgentemente strutture sanitarie accessorie per i malati Covid, liberando così il San Donato per tutte quelle persone che necessitano di cure ospedaliere non legate al virus. 

A tal proposito Ghinelli ha ricordato come anche lo stesso Giani, non più tardi di un paio di giorni fa, abbia riconosciuto questa necessità. Insomma, si direbbe una condivisione di intenti. Ma non è proprio così. Se in linea di principio c'è sintonia tra sindaco e governatore, non lo è dal punto di vista pratico ed operativo. Il presidente della Regione, infatti, ha ribadito come la sanità toscana debba dotarsi di ulteriori posti ma questo in prospettiva e non nell'immediato dove la priorità è e resta la vaccinazione di massa.