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Ghinelli scrive a Conte, "Ripresa intelligente"

Il sindaco spinge per la riaperture delle attività con regole che privilegiano le imprese con in pancia ordini e che adottano condizioni di sicurezza

Ghinelli raccomanda di "preoccuparsi per evitare il contagio ma di non dimenticarsi che occorre riprendere a produrre, tornare a vivere".

Congiuntamente ai sindaci di Siena e Grosseto, ai vertici delle relative associazioni industriali e al presidente dell'Area Vasta, Ghinelli invia un documento al premier Conte e al governatore Rossi con il quale si individuano nuovi  e più attinenti criteri per le riaperture.

Per il sindaco occorre guardare alla necessità più che alle categorie merceologiche. "Bisogna privilegiare quelle imprese che hanno in pancia un portafoglio ordini da evadere, evitando così ulteriori danni per il mancato rispetto degli accordi contrattuali o addirittura che rischiano di perdere le commesse e cliente per inadempienze". 
Per Ghinelli, quindi, è fondamentale analizzare singolarmente tutte le imprese, valutando quelle che subiscono danni maggiori in caso di prolungata chiusura.

Il sindaco sottolinea come il governo non possa spegnere e poi riaccendere il sistema produttivo italiano senza un criterio ben preciso. "Riaprire in modo indiscriminato e senza logiche potrebbe significare rimettere in circolo tanta di quella gente che rischiamo pure di dover subire una seconda ondata di contagi".

Insomma, superare la logica del codice Ateco e utilizzare i criteri che guardano all'effettiva necessità e soprattutto alla sicurezza dell'azienda. Quindi, privilegiando quelle imprese che adottano, distanze di sicurezza, bonifica delle strutture, sanificazione, turnazioni e protezioni, in grado da garantire un'organizzazione del lavoro che non permetta possibilità di contagio.