Da Gaza a Rondine con volo diretto della Guardia di Finanza . Un giovane palestinese ieri sera alle 21 è atterrato a Ciampino insieme ad altri 38 studenti in arrivo dalla Striscia. E diventerà a tutti gli effetti uno dei nuovi giovani della World House. La Cittadella della Pace, grazie al supporto del Ministero degli Esteri, del Ministero dell’Università e della Ricerca, del CRUI e dell’Università di Siena corona il lavoro di mesi dello staff di Rondine, che in largo anticipo, anche con selezioni direttamente sul posto, aveva scelto chi sarebbe stato in grado di proseguire il suo progetto di pace: con una priorità assoluta, ripristinare nel borgo l’area di conflitto mediorientale.
Uno studente israeliano, Alì, è già a Rondine, e sabato scorso si è presentato con gli altri studenti al primo anno dell’esperienza, in attesa dei due giovani palestinesi in arrivo. Oggi Mohammed è arrivato. Ha 27 anni, viveva a Jabalia, poi costretto come i suoi familiari e migliaia di connazionali a lasciare la zona a causa della guerra. Ha vissuto fino a pochi giorni fa a Gaza City e ieri, al termine di una complessa operazione di trasferimento, è arrivato in Italia accolto a Ciampino dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Questi giovani formeranno la futura classe dirigente dello Stato di Palestina che desideriamo possa convivere con Israele», spiega Tajani mentre abbraccia Mohammed in mezzo alla pista dell’aeroporto militare di Ciampino, alla periferia di Roma, dove il volo speciale è appena atterrato. «Sapere che un ragazzo palestinese e uno israeliano saranno uno accanto all’altro – spiega Tajani – dice che la pace si può costruire e testimonia che israeliani e palestinesi possono convivere non solo qui, ma anche nella medesima area del Medio Oriente».
Ad accompagnarli nel volo diretto a Roma anche il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. L’operazione, come specifica la presidenza del consiglio, ha preso il via in prossimità dell'ospedale Shuhada al-Aqsa di Deir al-Balah, nel cuore della Striscia di Gaza. Nonostante i violenti scontri a fuoco nell’area, il personale italiano ha assistito il gruppo una volta uscito dal valico di Kerem Shalom. Successivamente, è avvenuto il trasferimento in Giordania, dove il gruppo è stato preso in consegna dal personale della locale Ambasciata d'Italia.
In totale 72 gli evacuati – tra studenti universitari e familiari – giunti in Italia a bordo di due aerei messi a disposizione dalla Guardia di Finanza e dalla Protezione Civile.
Ad accoglierlo a Ciampino anche alcuni giovani della World House, i primi ad essere informati del nuovo arrivato ieri tra applausi e lacrime nella cucina di Rondine, e il presidente della Cittadella della Pace Franco Vaccari.
«Siamo emozionati e commossi per l’arrivo di Mohammed. Abbbiamo lavorato per mesi sapendo quanto fosse improbabile poter vivere questo giorno che invece è arrivato con grande stupore. Un giorno di festa e speranza che ci permette a Rondine di continuare a coltivare quel dialogo così doloroso quanto necessario insieme ai giovani del Medioriente e guardare insieme al futuro». Conclude il presidente Vaccari. Una profonda gratitudine va al Ministero degli Esteri, alla rete diplomatico consolare e a tutti coloro che in maniera pubblica e più riservata hanno reso possibile questo giorno speriamo possa essere un baluardo di speranza».
Mohammed ha studiato Business Administration all’Università Islamica di Gaza, in Italia si iscriverà al Master in Conflict Management and Humanitarian Action a Siena.
Nei giorni nei quali Gaza resta sospesa tra la vita e la morte, tra le macerie e fievoli speranze di ripresa, Rondine corona il progetto di affiancare uno dei suoi giovani a dei coetanei israeliani per proseguire in un progetto che ormai da quasi 30 anni costruisce la pace attraverso un metodo innovativo e la convivenza capace di scardinare tutte le differenze. Il suo destino si incrocia con l’Italia e la speranza di un futuro diverso, come quello degli altri suoi coetanei, ma lui non sarà l’unico a diventare parte integrante di un progetto che si fonda sulla coesistenza pacifica tra presunti nemici, israeliani e palestinesi.
Grande attesa anche per l'arrivo di una seconda studentessa in questo caso. Una ragazza, originaria di Khan Younis nella striscia di Gaza.
Intanto le aspettative di Mohammed stanno per concretizzarsi: «Non odio gli israeliani, sogno solo di poter contribuire a costruire un mondo diverso. So che sarà una sfida avere un israeliano fra i miei compagni – ribadisce – Però sono pronto ad accettarla». Aveva spiegato nella fase di selezione. «Non sono una persona che mette etichette e non amo la parola “vendetta”– confida Mohammed – sono consapevole che la vendetta porta solo altra vendetta» . Un sogno a occhi aperti, un‘apparente utopia: e che invece ieri sera ha toccato terra allo scalo di Ciampino, tra gli abbracci dei giovani con i quali vivrà per i prossimi due anni.