Il senatore Riccardo Nencini, presidente della commissione Istruzione e Cultura del Senato, ha raccolto le istanze di operatori e familiari che chiedono una soluzione per l'Hospice di Arezzo.
Nencini ripercorre gli ultimi avvenimenti: "Dal marzo 2020, causa Covid, l'hospice di Arezzo viene sfrattato. La “Koinè”, cooperativa sociale aretina, lo ha ospitato nella RSA di Pescaiola, soluzione utile ma transitoria. Infatti nel novembre 2020, sempre causa Covid, l'hospice è stato sfrattato anche da Pescaiola e collocato alla Casa di Cura San Giuseppe. Qui - sottolinea Nencini su segnalazione degli operatori e famigliari - delle molte caratteristiche che deve avere un hospice, sussiste solo la camera singola con bagno. Soluzione assolutamente non adeguata né per gli operatori, né per i pazienti né per i familiari".
Soluzioni, temporanee o definitive, potrebbero esserci. Intanto quella dell’Istituto Agazzi negli spazi che attualmente ospitano le Cure Intermedie covid; vanno ricollocati i pazienti lì presenti che anzi potrebbero aumentare visto l'andamento della pandemia. "Questa operazione restituirebbe all’Hospice tutte le sue necessarie dotazioni di spazi e servizi ma avrebbe, come del resto la situazione attuale, un costo per la Asl e quindi per la collettività; potrebbe però essere rapida e magari solo temporanea, in attesa di una soluzione definitiva".
Un’altra soluzione, fanno sapere gli operatori sanitari, è l’ Area Pionta: ristrutturare quanto di degradato esiste in modo da avere sia un nuovo hospice che la bonifica del luogo. In questa area insistono anche strutture della Asl da poter ristrutturare ad hospice e altri servizi: la scuola ITIS, la facoltà di scienze infermieristiche. Un po' più lontano dal San Donato, ma sempre in area Pionta, la cosiddetta Casina delle Suore, attualmente vuota e con volumi adatti".