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Hospice trasferito due volte, ora servono certezze

Servizio Scudo attivo anche durante la pandemia. Medici e infermieri si sono presi cura dei malati oncologici a domicilio. Occorre la nuova struttura

Palazzina Calcit Hospice (foto archivio)

Sono passati otto mesi da quando la palazzina Calcit adibita alle cure palliative è stata trasferita. Servivano nuovi spazi e così i pazienti oncologici sono stati spostati a Pescaiola, nella struttura messa a disposizione da Koinè

Adesso anche quegli ambienti servono per gli ospiti delle Rsa colpiti dal Covid e così i malati oncologici sono stati trasferiti al San Giuseppe, la clinica situata nel cuore della città.

I mesi passano e ancora non è ben chiaro quale sarà la nuova e definitiva destinazione dell'Hospice.

Intanto il servizio Scudo non si è mai fermato. Nonostante la pandemia il personale del Calcit, in collaborazione con la Asl, ha continuato ad assistere i pazienti oncologici e quelli ad alta complessità che a causa della malattia necessitano di assistenza medica ed infermieristica al proprio domicilio, con lo scopo di garantire ai malati ed ai propri familiari una completa copertura dei bisogni assistenziali.

L'equipe dello Scudo (operante nel distretto aretino) formata da medici, infermieri, psicologo, in accordo con i medici di famiglia, ha portato avanti questo preziosissimo servizio assistendo giornalmente dai 20 ai 25 pazienti.