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IL PAGELLONE: Colombo muro amaranto

Vittoria conquistata con le prodezze del portiere del Cavallino. Evitare cali di concentrazione, quello di inizio ripresa poteva costare caro

L’ultima vittoria che sia la più bella non si può certamente dire, ma la più importante ne siamo certi. Arezzo condannato a vincere da prima dell’inizio del Campionato con l’ansia della vittoria manifestata in alcuni tratti di questo principio di stagione. Se i successi aiutano a vincere, anche l’ansia svanirà sicuramente. Un Campionato difficile dove l’equazione squadra tecnica forte vincente al termine della Lega non è certa, anzi spesso lascia l’amaro in bocca a fine maggio.

Il Cavallino rampante è una formazione molto tecnica e forte in ogni reparto, allestita per vincere il Campionato, ma in serie D occorre essere concreti a dispetto della bellezza. Dopo la partita di oggi possiamo dire che questo concetto la squadra di Mariotti lo ha assimilato. Un campo difficile contro un avversario tosto che farà perdere punti a molte squadre. Mariotti cambia solo in avanti, fuori Foggia e dentro Muzzi che si rivelerà una mossa importante nell’economia della partita.

Colombo. Oggi lo possiamo chiamare San Colombo. Ha salvato il risultato sul 2-1 con due interventi miracolosi. Sempre presente e attento, sicuro nelle uscite, guida la difesa con autorevolezza. L’Arezzo ha un portiere che nell’arco della stagione potrebbe fare la differenza per vincere il Campionato. Saracinesca.

Muzzi. Nel primo tempo meno incisivo al tiro rispetto alle ultime due partite, ma molto più determinante nel risultato. Parte da lui il vantaggio amaranto con l’assist in mezzo all’area di rigore per Sicurella che batte un rigore in movimento.

Foggia. Entrato nella fase conclusiva della partita poteva avere la testa altrove vista l’esclusione dal primo minuto, invece il terzo gol lo inventa lui con una palla recuperata caparbiamente a metà campo per poi metterla nei piedi di Cutolo per l’assist a Strambelli. In serie D servono giocatori così che quando sono in campo danno anima e cuore, il coraggio oltre ogni ostacolo per la squadra al di la delle scelte tecniche dell’allenatore.

Strambelli. Lo ripetiamo: ogni gara qualità esagerate per la categoria. Ma oggi dopo la partita non brillante di domenica con una rete e l’assist ha fatto la differenza. Qualche volta fa errori che per un giocatore con i piedi come ha lui non si vorrebbero vedere, ma il cuore e la tecnica messa in campo sono irrinunciabili per conquistare la vittoria finale a maggio.

Marchetti. Il biondo difensore amaranto va in rete di testa riportando l’Arezzo in avanti, il suo è stato un gol decisivo in un momento importante della gara. Concreto dietro.

Sicurella. La sblocca lui la partita, tanta sostanza in mezzo al campo, a volte l’asse di centrocampo, ha retto bene oggi.

Difesa. Prende sempre quella rete di troppo volte per sufficienza o distrazione. Massima concentrazione del 1’ al 95’. L’Arezzo deve alzare il muro in area di rigore e gestire meglio palla e avversario.

Panchina. La rosa dell’Arezzo è di qualità e oggi gli uomini mandati in campo da Mariotti lo hanno dimostrato. Marras, Foggia, Panatti, Campaner, Cutolo sarebbero titolari ovunque. E' questo il vero valore aggiunto per vincere il campionato.

Mariotti. Bravo a far ripartire la squadra subito con i tre punti conquistati in trasferta, adesso però deve trasformare l’Arezzo in formazione cinica che massimalizza i tre punti con il minimo sforzo. Priva di distrazioni e sempre concentrata. Il calo a inizio ripresa che ha regalato il pareggio al Rieti non deve più accadere. La fame di vittoria e la concentrazione devono l’essenza amaranto.