Attualità

In Duomo un'altra Pasqua segnata dal Covid

Per l'Arcivescovo Fontana una festa nel segno della ripartenza. La Santa Messa tra distanziamento e mascherine

Per poter partecipare alla Santa Messa della Pasqua oggi era necessaria l'autocertificazione. Perché, purtroppo, come lo scorso anno siamo ancora alle prese con la pandemia. 
Nel 2020 eravamo a casa in lockdown con le celebrazioni trasmesse in diretta tv o social, quest'anno poco è cambiato. Siamo in zona rossa e il contagio continua a far paura. Le speranze sono appese ai vaccini, ma la campagna è ancora troppo limitata, seppur le somministrazioni non si fermino neppure in questi momenti di festa.

Oggi in Cattedrale alla funzione officiata dall'Arcivescovo Riccardo hanno però potuto partecipare i fedeli. Ma in numero contingentato, massimo 300 persone, e ovviamente con mascherina addosso, gel igienizzante a portata di mano e distanziamento.

Una Pasqua che per il presule, al vertice della Chiesa aretina, deve essere comunque simbolo di ripartenza, di una rinnovata e più attiva partecipazione civica. Di rinnovamento dopo un periodo così drammatico a causa di un nemico invisibile che ancora causa malati e decessi, oltre che drammatiche conseguenze anche dal punto di vista economico e sociale.
E la Cattedrale rappresenta proprio il faro sul quale ricostruire unità, oltre le divisioni. Nel segno di quello che il Covid ci sta insegnando: andare avanti insieme e condividere gioie e dolori non può che essere un'opportunità per ognuno di noi.