Lavoro

In Prefettura per il futuro dei lavoratori Agorà

Gli operatori lamentano il mancato pagamento degli stipendi da dicembre. Stato di agitazione anche per la riduzione degli organici

“Mancato stipendio da dicembre 2015, riduzione degli organici, turni improbabili di lavoro e cessione di un ramo d’azienda senza nessuna progettualità né reale prospettiva per il futuro”. Questi in breve i motivi che hanno spinto il Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, a dichiarare lo stato di agitazione per il personale infermieristico e di supporto della Cooperativa Agorà d’Italia. Quattro le strutture gestite sul territorio aretino - RSA Maestrini, Podere Modello, Santa Rita e Villa Mimosa - oltre 100 i dipendenti coinvolti, alcuni dei quali senza stipendio dalla fine dell’anno scorso. Ieri la dichiarazione dello stato di agitazione è stata inoltrata al Prefetto di Arezzo, con la richiesta di un incontro di conciliazione e raffreddamento. L’incontro è stato fissato per martedì 17 maggio alle ore 10.

“In mancanza di accordo – dichiara il segretario provinciale Claudio Cullurà – procederemo ad intraprendere tutte le iniziative opportune, fino allo sciopero”.

La vicenda della Cooperativa Agorà d’Italia è nota già da tempo. “E non riguarda solo la provincia di Arezzo - dichiara Cullurà – ma anche altre strutture sanitarie gestite in altre parti della Toscana e del Paese”.

“La riduzione degli organici è già in atto – prosegue il segretario provinciale – tant’è che nelle quattro strutture aretine oggi si lavora con una turnistica che potrebbe mettere a rischio la salute degli ospiti delle strutture interessate. Inoltre la proprietà ha recentemente ceduto un ramo d’azienda della struttura S. Rita a Terontola, con il conseguente licenziamento di alcuni operatori sanitari”.

“Tutto ciò senza alcuna comunicazione, né progettualità – prosegue Cullurà – anzi: nell’incontro che abbiamo avuto con i vertici della stessa Cooperativa Agorà abbiamo riscontrato un atteggiamento di totale chiusura nei confronti delle richieste di chiarimento dei dipendenti. Data l’estrema gravità della situazione – conclude il segretario Nursind di Arezzo - non possiamo che procedere con lo stato di agitazione”.