Attualità

"#IoApro", protesta soft dei ristoratori

Pochissimi hanno "trasgredito" ma si sono verificati i soliti problemi di assembramento in centro. In molti scelgono la rete per manifestare

Foto presa dal profilo Facebook di Mariano Scognamiglio

Doveva essere la serata della ribellione ma alla fine quasi tutti i titolari dei locali ci hanno ripensato. 
Ad Arezzo in pochissimi hanno aderito alla protesta nazionale "#IoApro". Le sanzioni salate e la settimana in zona gialla hanno portato a più miti consigli.

Così la protesta si sviluppa sul web con commenti, foto e tanto altro.
In città cartelli appesi alle vetrine, luci accese all'interno dei locali e poco più. Anche perché la stragrande maggioranza degli esercizi della somministrazione era aperta per l'asporto, così come consentito dalla legge.  

Come sempre c'è chi esagera. E' il caso di gruppetti di ragazzi che, animati dallo spirito di ribellione, si sono riuniti in centro città. Soprattutto in Sant'Agostino si sono verificati assembramenti che hanno costretto la Municipale ad intervenire.

Anche la stessa Fipe-Confcommercio, che non è mai stata tenera con le disposizioni governative, aveva dichiarato di non aderire alla manifestazione consigliando a tutti i suoi associati di rispettare le regole. Sì perché chi ha voluto manifestare si è beccato multe salate e la sospensione della licenza, tutte cose che, in questo momento rappresentano ulteriori penalizzazioni per un settore allo stremo.