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La Caritas raccoglie fondi e beni per l'Ucraina

Conto corrente aperto su sollecitazione di tanti aretini. La lettera del vescovo Fontana a fedeli e parrocchie. I generi di prima necessità richiesti

Un conto corrente dedicato ai profughi ucraini costretti a lasciare la loro casa e vittime della guerra. E’ stato attivato dalla Caritas diocesana come chiesto dal gran numero di persone che, domenica sera, hanno partecipato alla veglia di preghiera per la pace in Cattedrale fortemente voluta dall’arcivescovo Riccardo Fontana.

“La chiesa sorella di Drohiczyn, da cui provengono molti nostri parroci, si è resa disponibile per veicolare alle Caritas delle diocesi confinanti con l’Ucraina e, ovviamente, aperte all’accoglienza di chi è costretto a fuggire, anche il nostro contributo, che potrà essere trasferito con donazioni piccole e grandi da far giungere da domani fino a Pasqua e, Dio ce ne liberi, anche oltre se ce ne sarà bisogno” scrive il vescovo in una lettera inviata oggi a tutte le chiese aretine.

Sempre nella missiva viene indicato l’Iban al quale indirizzare le donazioni per i profughi, sia delle parrocchie che dei singoli fedeli. Il conto è stato chiamato “Diocesi di Arezzo Cortona e Sansepolcro emergenza rifugiati ucraini” (BPER Banca Corso Italia, 179 Arezzo - IBAN IT16J0538714102000003557249). È possibile anche consegnare contanti direttamente presso la segreteria generale della Curia vescovile (piazza Duomo).

Inoltre, è stata attivata una raccolta di beni di prima necessità da consegnare direttamente alle singole Caritas parrocchiali. Vengono richiesti sacchi a pelo, asciugamani, coperte, alimenti non deperibili, detersivi e prodotti per l’igiene personale, oltre a latte, pannolini, omogeneizzati per i bimbi piccoli.

“Dio ricompensi chi si fa strumento di pace, attingendo alle proprie risorse pur piccole il necessario per fornire latte per i bambini e qualunque altra cosa essenziale per le prime emergenze” termina monsignor Fontana che invita anche al digiuno, nel giorno delle Ceneri, come chiesto da Papa Francesco.

Intanto, una ulteriore raccolta è stata lanciata anche in Casentino.